Il paesaggio del Lago Santo rischia lo stravolgimento
Il parere. Informato del progetto del Comune di Cembra Lisignago, il professor Franco Pedrotti dell’Università di Camerino ne ha valutato gli effetti sulla vegetazione e i gradienti ecologici
Cembra lisignago. Tiene banco in Val di Cembra la polemica sul progetto di valorizzazione turistico-ambientale del Lago Santo, approvato dal Comune di Cembra Lisignago. Il progetto è stato oggetto di una valutazione svolta da un gruppo di cittadini con la collaborazione di alcuni esperti di ambiente lacuale, che ha dato origine a una petizione popolare consegnata al presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder e al sindaco di Damiano Zanotelli.
L’incontro
L’ipotesi è stata poi discussa in un importante incontro pubblico intitolato “Laghi artificiali”, organizzato dalla sezione trentina di Italia Nostra, con la presenza del professore emerito dell’Università di Camerino Franco Pedrotti, botanico che ha dedicato una vita allo studio dell’ambiente. Il professore, informato del progetto, si è proposto per effettuare una valutazione degli aspetti riferiti alla flora, alla vegetazione e ai gradienti ecologici delle rive del lago.
«Che il Lago Santo, vera perla del nostro territorio, abbia ricevuto una così autorevole e spontanea attenzione, non può che fare estremo piacere e per questo siamo grati al professor Pedrotti – osserva Fabio Savoi, rappresentante dei promotori della petizione popolare a difesa del lago –. Si tratta di una relazione di grande valore e le sue considerazioni ci inducono a dire che è possibile, che è consigliabile, una pausa di riflessione condivisa per valutare se ci siano degli interventi migliorativi su quanto già progettato».
Nella relazione del professor Pedrotti vengono analizzate nel dettaglio la flora e la vegetazione del lago e delle sue rive, dove tra l’altro si trova un tipo di habitat prioritario, molto raro in tutta Europa, che conferirebbe un grande valore ambientale al biotopo rappresentato dal Lago Santo di Cembra. Pedrotti sottolinea come nel progetto nulla venga riportato in riferimento alla flora, alla vegetazione e ai gradienti ecologici delle rive del lago. Non si baserebbe quindi sulle caratteristiche ambientali, ecologiche e biologiche del lago, e mancherebbe anche qualsiasi considerazione sull’impatto che gli impianti previsti potrebbero avere sull’ambiente naturale.
Spiaggia e pontile
Gli interventi riguarderebbero la rinaturalizzazione delle rive, il taglio del filare di abeti rossi sostituito con latifoglie autoctone, la sistemazione della spiaggia nord-ovest con innalzamento della quota per evitare ristagni idrici, la creazione di un pontile in legno nella zona più naturale, la realizzazione di un canale di scarico e di un’area attrezzata per i bagnanti, la costruzione di due pontili e la creazione di un’area attrezzata per le famiglie con posa di panche, tavoli e giochi, oltre a nuovi accessi alla spiaggia.
“La proposta non tiene in nessun conto le caratteristiche ecosistemiche del lago – scrive Pedrotti –. Manca completamente di un’analisi olistica del territorio, indispensabile alla progettazione. Risulta inaccettabile nella sua interezza”. Gli impianti previsti provocherebbero inoltre “un’alterazione molto grave dell’ambiente, che ancora presenta un alto grado di naturalità, con eliminazione completa della vegetazione in vaste zone, regressione e degenerazione della vegetazione in altre, stravolgimento del paesaggio lacustre originario. La realizzazione degli impianti – conclude il professore – porterebbe a un’antropizzazione completa del bacino lacustre”.