mezzolombardo - dopo 43 anni di lavoro 

Il “comandante” Concin oggi appende la sua divisa

MEZZOLOMBARDO. Mariano Concin, il “comandante” dei vigili urbani della borgata nonché presidente del locale gruppo alpini, va in pensione. In realtà comandante dei vigili urbani di Mezzolombardo lui...


di Marco Weber


MEZZOLOMBARDO. Mariano Concin, il “comandante” dei vigili urbani della borgata nonché presidente del locale gruppo alpini, va in pensione. In realtà comandante dei vigili urbani di Mezzolombardo lui lo è stato dal 1992 al 2005, quando è stato creato il consorzio. Successivamente per un periodo ebbe l'incarico di vice-comandante per poi rientrare, come dice lui, nei “ranghi ordinari” come referente dell’area organizzativa-amministrativa e addetto alla gestione del servizio funerario-cimiteriale. Il titolo di “comandante” gli è però rimasto addosso e sono in molti a chiamarlo amichevolmente così. La pensione arriva a seguito di ben 43 anni di lavoro.

Dopo il diploma da maestro elementare, il servizio militare seguito da tre anni nel genio ferrovieri. Un triennio come operaio in un paio di ditte locali, un paio d'anni di università (lingue moderne a Verona) e poi il concorso nei vigili urbani. Una discreta carriera nel mondo del calcio dilettante: ha giocato nella Rotaliana, nei Laghetti di Egna e nella promozione piemontese-valdostana. Sposato con Cinzia dal 1982, ha avuto tre figli, due dei quali, Michael e Ylenia, morti giovanissimi in due diversi incidenti stradali. Assieme ad Ylenia sono morti anche il suo fidanzato Michele Malfatti e la zia Silvana, sorella di Mariano. Anche il papà di Mariano è morto molti anni fa a causa di un incidente, una caduta sassi in località Rupe. Questi eventi drammatici hanno lasciato ovviamente il segno, ma non hanno spezzato la tempra di questo uomo che ha sempre trovato la forza per reagire. Forza che si è nutrita e si nutre costantemente della fede in Dio e dell'amore per la moglie Cinzia e per il loro terzo figlio Gregory - oggi ventiduenne, pasticcere professionista con esperienze in locali stellati a Dublino, Valencia e Barcellona - «sostegno e scopo di vita», dice papà Mariano. Poi c'è la forza della famiglia allargata, fatta di numerosi fratelli e sorelle, e c'è anche la partecipazione attiva nel volontariato. Appassionato di fotografia ha un archivio con oltre tremila foto storiche relative quasi esclusivamente alla borgata di Mezzolombardo. Lui e l'amico Gianfranco Franzoi hanno organizzato a partire dal 1986, sostenuti dall'amministrazione comunale, ben tredici mostre fotografiche retrospettive sul loro paese di nascita e residenza.

E non basta: ha anche scritto la storia del Gruppo Alpini di Mezzolombardo (Sass sora sass), la storia del Tricolore e un canzoniere. Ci tiene a dire di essere membro della Croce Nera d'Austria, associazione fondata nel 1919 con lo scopo di mantenere viva la memoria dei militari caduti nei conflitti mondiali. La pensione dal lavoro gli permetterà da oggi in poi di dedicarsi a tempo pieno alle sue molteplici attività e passioni. Compreso, quando è stagione, raccogliere funghi, essendo micologo qualificato con licenza nazionale.

Con tutte queste premesse è infatti difficile, anzi impossibile, immaginare un Mariano Concin pensionato pantofolaio.













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