Il bagno a meno 10 gradi sotto ipnosi sembra caldo
Test scientifico. L’ultimo dell’anno nel lago Santo in val di Cembra si sono immersi i dottori Erik Gadotti e Giorgio Martini. Una ”allucinazione indotta” ha contrastato lo shock termico
Cembra. Ottenuta la deroga della sindaca Alessandra Ferrazza al divieto assoluto di percorrere la superficie ghiacciata, l’ultimo giorno dell’anno al lago Santo di Cembra, si è svolto un test scientifico nell'ambito dell'ipnosi per gestire situazioni di panico ed ansia. Il test in quota, a meno 10 gradi, è stato anticipato da una seduta di ipnosi al dottor Erik Gadotti, psicologo e dirigente dell'Istituto Artigianelli di Trento, che il dottor Giorgio Martini, farmacista di Cembra, laureatosi quest'anno in psicologia clinica e riabilitativa, ha praticato al Centro di salute integrato di Cembra. Presente all'induzione ipnotica la dottoressa Maria Chiara Pavesi, anche lei tirocinante di psicologia e annoverata nel Psico Team di Trento di cui fanno parte anche Gadotti e Martini. «Durante l'induzione - spiega il dottor Martini - è stata praticata al dottor Gadotti una "allucinazione ipnotica ", in modo tale da fargli provare una sensazione di caldo intenso anche se immerso in acqua ghiacciata».
Dopo tale seduta i partecipanti al test hanno raggiunto il lago Santo (1.200 slm) dove i vigili del fuoco del Nucleo fluviale alluvionale di Lavis in collaborazione con vigili del fuoco di Cembra hanno praticato un foro nel ghiaccio delle dimensioni di un metro per quattro. Presenti al test il dottor Filippo Angeli come sommozzatore di sicurezza tecnica ed il dottor Graziano Villotti per la sicurezza sanitaria.
Il dottor Gadotti si è immerso nelle acque gelide del lago con una grande serenità e tranquillità, riuscendo a contrastare l'importante shock termico. Egli ha praticato la tecnica dell'ancoraggio, richiamando il momento della seduta ipnotica che gli aveva prodotto caldo. La stessa esperienza l’ha effettuata poi il dottor Martini che si è immerso, nel massimo rispetto del distanziamento, gestendo in autoipnosi il gelo e percorrendo a nuoto il breve tragitto nel lago senza fretta o affanno.
«Ciò è servito a dimostrare - spiega il proponente dottor Martini - l'importanza dell'ipnosi sulla mente umana. Tali pratiche possono servire per avvicinarsi ad un completo controllo di sé, al raggiungimento del benessere psicofisico, riuscendo a gestire situazioni di panico e di ansia sempre più in aumento a causa della diffusione dell'attuale pandemia».