mezzocorona - roveré della Luna 

«I medici di base ci sono, ma hanno pochi pazienti»

MEZZOCORONA. Mercoledì il consigliere provinciale di M5S ha presentato una interrogazione in cui chiede spiegazioni del fatto che il giorno stesso della cessazione del servizio di un medico di base...



MEZZOCORONA. Mercoledì il consigliere provinciale di M5S ha presentato una interrogazione in cui chiede spiegazioni del fatto che il giorno stesso della cessazione del servizio di un medico di base operante tra Mezzocorona e Roveré della Luna, l’Azienda sanitaria lo ha comunicato ai suoi pazienti, invitandoli ad effettuare la nuova scelta tra i medici presenti nell’ambito. Un po’ troppo tardi, non c’è dubbio, tanto più se si considera che da tempo il medico, per problemi suoi, era costretto a lunghe assenze e a farsi sostituire dai colleghi. Ma non è tutto. “In riferimento alla mancanza improvvisa di un medico di famiglia a Mezzocorona - ha scritto ieri in una nota per la stampa il segretario generale della Cisl Medici del Trentino, Nicola Paoli -, sottolineamo che a più riprese è stato segnalato il malessere dei cittadini di Mezzocorona, sbattuti da un supplente all’altro rendendo di fatto impossibile la cancellazione e la riscrizione ai medici neoassunti, pur potendosi attivare da subito il Comitato ex art. 19 della medicina generale; che sia in Comitato provinciale che aziendale della medicina generale è stata sollevata la questione, chiedendo da parte sindacale di trovare una soluzione che soddisfacesse i cittadini, ma soprattutto tutelasse i medici neoassunti quest’anno proprio per questa problematica. L’ultimo si è inserito, trasferito da altra sede, da poco (giugno 2017) con ambulatorio richiesto a Mezzocorona ed un altro professionista è presente con ambulatorio anche a Roveré della Luna, ai quali, attualmente con pochissimi cittadini iscritti, deve essere data la possibilità di iscrivere i pazienti rimasti senza medico. Non è la soluzione - conclude Paoli - continuare ad inserire in eccesso medici di famiglia nuovi che di fatto non rendono ambìta la sede e creano ulteriori malumori».















Scuola & Ricerca

In primo piano