Festa dell’Uva, fascino eterno
Per tre giorni Verla di Giovo si trasforma in una vetrina internazionale. Anche grazie a tanti giovani
GIOVO. «C’è una magia dietro alla “Festa dell’uva”». Cesare Pellegrini, presidente della Pro loco di Giovo, ne è convinto. Sono 61 anni che questo evento si ripete, puntuale nei giorni della vendemmia, fra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Da venerdì a domenica Verla si trasformerà: da piccolo paesino all’ingresso della valle di Cembra a vetrina di prestigio nazionale. Bastano i numeri dello scorso anno per rendere l’idea: 1.500 iscritti alla marcia dell’uva, circa 15 mila presenze nei tre giorni di festa, come è stato detto ieri a Trento durante la conferenza stampa di presentazione.
Ma la magia diventa ancora più forte se si pensa che sono sempre di più i giovani coinvolti nell’organizzazione. Il direttivo della Pro loco si è rinnovato nei mesi scorsi e oggi è composto quasi solo da persone sotto i 25 anni.
Uno dei cinque gruppi che da mesi sta lavorando al suo carro, per la sfilata di domenica, è fatto da ragazzini fra i 13 e i 15 anni: «Si sono proposti di loro iniziativa», spiega Pellegrini. Segno che la “Festa dell’uva” non perde il suo fascino, anche con il passare delle generazioni.
«In questi giorni siamo tutti partecipi alla festa – spiega Sonia Targa, assessore a turismo e ambiente del Comune di Giovo – io per esempio ho figli e nipoti che partecipano ai carri». È come se la “Festa dell’uva” fosse un’impresa collettiva, a cui prendono parte tutte le famiglie di Giovo e di altri paesi della val di Cembra, qualcuno anche da Lavis. «Se guardo i social il giorno dopo la sfilata – spiega Cesare Pellegrini – tutti i miei contatti hanno cambiato la loro foto profilo, mettendone una che ha a che fare con la Festa. Lo fanno per divertimento. Ma così, a loro insaputa, contribuiscono alla promozione del territorio». Con i suoi prodotti, dato che negli stand della festa ci saranno più di 60 etichette di vini.
Anche la Strada del vino e dei sapori collabora da qualche tempo con la Festa dell’Uva: «Verla è una piccola comunità, fino a qualche tempo fa la si definiva “povera” – spiega il presidente Francesco Antoniolli – ma è riuscita a reinventarsi, a presentarsi come un territorio ricco di prodotti, con il vino come protagonista. In questo modo si genera economia attraverso un evento».
«Ci sono vari elementi che contribuiscono a creare un legame col territorio, combattendo il rischio dello spopolamento – spiega Simone Santuari, presidente della Comunità di valle –. Ci vogliono i servizi e un minimo di economia locale. Ma è fondamentale anche l’identità: e la Festa dell’Uva, che ormai da tempo è un evento sovracomunale, contribuisce a creare questa identità». Oggi il sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, è in missione a Roma, negli studi Rai di “Uno Mattina”, dove – in un’intervista programmata intorno alle 9.45 – cercherà di spiegare proprio questo. Che c’è una magia dietro alla Festa dell’Uva. E si ripeterà da venerdì.
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