Dolomiti di Brenta Trail 700 atleti e 150 volontari 

La gara che si è disputata recentemente tra Molveno e altopiano della Paganella  attirando concorrenti da ben venti nazioni, è un successo che va condiviso


di Rosario Fichera


MOLVENO. A distanza di giorni a Molveno e sull’altopiano della Paganella è ancora viva l’eco di entusiasmo creato dall’ultima edizione della “Dolomiti di Brenta Trail”, la spettacolare quanto impegnativa gara di corsa in montagna che si è disputata recentemente sui sentieri delle Dolomiti di Brenta (due i percorsi, il “lungo” di 64 km e il “corto” di 45 km) con partenza e arrivo dal lago di Molveno.

Un entusiasmo giustificato da diversi motivi che, a detta di molti, hanno incoronato Molveno e l’altopiano come esempio virtuoso, a livello internazionale, dei grandi valori dello sport e del volontariato. Infatti proprio i volontari, oltre agli atleti, sono stati tra i protagonisti principali della manifestazione: si è trattato di un “esercito” di più di 150 persone, tra privati e associazioni, di cui la maggioranza proveniente dall’altopiano e dai paesi limitrofi. D’altra parte è la stessa caratteristica della competizione, alla quale hanno partecipato più di 700 atleti provenienti da 20 nazioni, a chiedere un numero così alto di volontari, ai quali il presidente e il responsabile organizzativo della manifestazione, rispettivamente Alessandro Bettega ed Herbert Lorenzoni, hanno manifestato tutta la loro riconoscenza. «La nostra è una gara che si svolge in quota – hanno spiegato i due dirigenti – con aspetti logistici e della sicurezza molto complessi e richiede quindi il contributo di numerosi volontari. Il successo che abbiamo avuto in questi anni è stato possibile grazie a loro, ai quali va tutto il nostro più sincero ringraziamento».

Ma gli altri protagonisti che hanno reso sotto molti aspetti indimenticabile per l’altopiano della Paganella quest’ultima edizione della “Dolomiti di Brenta Trail” sono stati sicuramente gli atleti, in particolare i due vincitori “di casa”: nella gara lunga maschile il fortissimo runner di Fai della Paganella, Enzo Romeri e nella corta femminile la campionessa della nazionale italiana di scialpinismo di Molveno, Elena Nicolini. Due atleti che quando sono saliti sul podio hanno accesso l’entusiasmo di tutti, complici la loro bravura atletica (Enzo Romeri ha infranto il precedente record della gara di oltre 25 minuti!) ma soprattutto la spontaneità e i valori che hanno manifestato.

«Dedico questa vittoria a un amico, Claudio, scomparso pochi mesi fa – sono state le prime parole di Enzo Romeri appena tagliato il traguardo -. Oggi era la mia gara di casa e ci tenevo a fare bene, ma essere riuscito a battere anche il record è stato davvero gratificante».

«Queste sono le “mie” montagne, dove abito e lavoro insieme alla mia famiglia al Rifugio Pedrotti – ha detto invece Elena Nicolini al traguardo - e questa mattina quando sono passata davanti al mio rifugio mi sono arrivate delle straordinarie energie che non sapevo neanche d’avere: è stato bellissimo».

Semplicità e virtù dello sport espressi anche dai vincitori del “corto” maschile, il trentino Andrea Debiasi e l’altoatesino Ivan Paulmichl che avendo gareggiato per quasi tutto il tracciato fianco a fianco, hanno deciso di tagliare insieme il traguardo, sotterrando l’ascia della competizione e festeggiando sotto la stessa bandiera dell’amicizia.















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