Disposti a pagare una penale pur di lavorare

Lavis. La cooperativa Paganella di Lavis ha perso l’appalto per la cura del verde all’interno del proprio Comune. Se ne occuperà un’altra cooperativa sociale, l’Aurora di Pergine. È un problema per i...


Daniele Erler


Lavis. La cooperativa Paganella di Lavis ha perso l’appalto per la cura del verde all’interno del proprio Comune. Se ne occuperà un’altra cooperativa sociale, l’Aurora di Pergine. È un problema per i quattro operai che oggi si occupano di questi lavori e il cui destino è ancora incerto. Domani ufficialmente finisce il loro incarico per la cooperativa Paganella – ci spiegano gli stessi operai – e il futuro è ancora in mano alle trattative in corso, con la partecipazione delle sigle sindacali. Si starebbe studiando la possibilità di garantire un’assunzione con Aurora per tre di loro, mentre un ultimo operaio rimarrebbe in carico alla cooperativa Paganella. Si occuperebbe dei lavori residui, quelli che riguardano il verde dei privati.

C’è un’alternativa? La starebbero studiando gli stessi lavoratori, pur di salvare il loro posto e il destino della cooperativa. Per questo, hanno chiesto un incontro a sindaco e giunta comunale. Potrebbe tenersi già oggi. «Se Aurora rinuncerà a questo appalto, siamo disponibili a pagare noi, di tasca nostra, la penale che toccherebbe a loro – dice Vincenzo Coppola, a nome anche degli altri operai –. Lo proporremo prima al sindaco e poi semmai anche alla cooperativa». In sostanza, si tratterebbe di mettere sul piatto la differenza di offerta economica fra le due proposte andate in appalto. «È una cosa che ci viene dal cuore e non riguarda solo il destino nostro personale – dice Coppola –. È soprattutto un modo per salvare una cooperativa che sentiamo come nostra. Io per esempio lavoro qui da vent’anni. Sono disposto a tutto per continuare a lavorare dove ho sempre lavorato». In effetti, al di là della fattibilità della proposta degli operai, la situazione fa capire quanto è il peso sociale di questa cooperativa. È nata nel 1983, per volontà dell’allora sindaco Cornelio Moser, in coincidenza con l’apertura del parco urbano. L’intento era di riuscire a creare lavoro per le persone in difficoltà. Non si occupa soltanto della gestione del verde. Per esempio, ci sono altri operai che gestiscono le strutture comunali, per esempio il Palavis. Sono i quattro che si occupano esclusivamente del verde, però, a vedere in pericolo il loro futuro. Ogni cosa dipende dalla modifica delle normative. Un tempo il Comune poteva affidare direttamente alla propria cooperativa un appalto. Ora tutto deve passare da gare ufficiali e confronti concorrenziali.













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