Da casa a scuola e viceversa in sicurezza 

A Lavis si cercano soluzioni “concretissime” per rendere le strade a misura di bambino eliminando tutti i pericoli


di Daniele Erler


LAVIS. Cammini per via Degasperi a Lavis, la mattina, ed è tutto un andirivieni di auto. Sono dirette alle due scuole elementari che stanno lì sulla stessa strada, a pochi metri di distanza. C’è chi parcheggia sullo stallo del pulmino, senza accorgersi che intorno corrono i bambini, in un coro di voci soffocato dal rombo dei motori. La scuola e il Comune di Lavis vogliono ora portare ordine e sicurezza in questo caos mattutino.

Ieri in municipio hanno presentato un progetto che riguarda intanto le scuole elementari. Si chiama “Piedi sicuri”, è stato proposto dalla Consulta dei genitori e mette insieme tanti attori che, riuniti in un tavolo di regia, cercheranno di trovare soluzioni – «concretissime», assicurano in municipio – per garantire più sicurezza ai bambini nel tragitto da casa a scuola.

La novità è il metodo utilizzato: le soluzioni non saranno calate dall’alto ma saranno proposte da bambini e genitori. Serve per esempio chiudere via Degasperi al traffico delle auto, negli orari di arrivo e di ripartenza dei bambini? Va cambiato qualche attraversamento pedonale? Oppure è da variare il percorso per il trasporto comunale? Va sistemato un marciapiede? O c’è qualche altro pericolo che sfugge agli amministratori, ma non a genitori e bambini? Le risposte arriveranno entro qualche mese. Per riuscirci il Comune si affida al gruppo Palomar, un collettivo di architetti che ha guidato iniziative simili a Trento e Pergine.

«Abbiamo messo in piedi un progetto interdisciplinare – spiega l’assessore alla viabilità Andrea Fabbro – che guarda a vari aspetti: alla sicurezza stradale, alla mobilità e alla valorizzazione del territorio. L’analisi dei pericoli ci aiuterà a fare delle scelte per i prossimi lavori pubblici». «Partiamo da un concetto – spiega Silvia Ferrin di Palomar – la vivibilità di un paese si misura anche dal grado di sicurezza e libertà di movimento che viene garantita ai bambini. Perché se loro girano in autonomia, allora il paese è a misura di tutti: compresi anziani e disabili. Il bambino è un buon parametro per misurare la vivibilità di un paese». Ne è convinto anche Franco Castellan, assessore proprio alla vivibilità: «Se un bambino sta bene, allora stanno bene tutti – dice –. Ci sono interventi che abbiamo già in programmazione, ma capendo le loro esigenze possiamo rivedere le priorità». Nelle classi i bambini elaboreranno delle mappe per far capire al Comune quali sono i tragitti più utilizzati, ma anche i pericoli e gli aspetti negativi. Porteranno a casa dei questionari per i genitori, che saranno poi coinvolti in alcuni workshop. Tutto sarà poi condiviso in un tavolo di regia con tutti gli attori del progetto. E saranno prese delle decisioni concrete per il bene dei bambini e di tutto il paese.

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