“Cinque gocce” all’olio di Poli
La Fondazione Bibenda ha assegnato il massimo punteggio anche al prodotto del Frantoio di Riva
VALLE DEI LAGHI. Passano gli anni e l'olio extravergine d'oliva del Garda e della Valle dei Laghi fa sempre parlare di sé. In bene, anzi, sempre in meglio. E fioccano tutti gli anni i massimi attestati. È dell'altro ieri la notizia che all'olio extravergine di Giovanni Poli di Santa Massenza (e pari pari al suo a quello del Frantoio di Riva e a quello di Madonna delle Vittorie) sono stati assegnati da Bibenda le “cinque gocce”, ovvero il massimo dei voti. “Bibenda, la Fondazione italiana Sommellier” - Centro internazionale per la cultura del vino e dell'olio - ha valutato l'olio extravergine di tutta Italia del raccolto 2017 e ancora una volta ha inteso (e dovuto) premiare questo prodotto di un uomo che fin da ragazzino (quest'anno ne ha ottantaquattro) si è dedicato alla produzione del vino, delle grappe monovitigno, del vino santo raccogliendo in Italia e all'estero grandissime soddisfazioni.
La passione per l'olio gli è nata invece poco più di dieci anni fa e fin da subito (dal 2006) ha ricevuto questi prestigiosi riconoscimenti da alcune associazioni. A spingere Giovanni Poli (e il figlio Graziano) anche verso l'olio è stato l'amore per il territorio che già dava prodotti di nicchia di gran pregio come il vino santo, il Nosiola, i broccoli. Lì a Santa Massenza (ma anche ad Arco) vivevano la loro pluricentenaria vita gli ulivi ma nessuno mai fino a un paio di decenni fa si era interessato a fare di quelle bacche un prodotto da gourmet come la posizione così settentrionale degli ulivi avrebbe potuto offrire. Gli ulivi di Giovannni Poli sono a ridosso della rocca di Arco e alcuni altri a Santa Massenza.
Certo, i quintali di olive sono così pochi e l'autoconsumo della popolazione della zona è così alto che il risultato quantitativo rivolto al possibile commercio è ridottissimo. Giovanni Poli, poi, ci mette del suo – come peraltro quasi tutti gli altri produttori della zona – raccogliendo le olive a mano con anticipo sulla maturazione e con la molitura rigidamente in giornata con una resa ridotta rispetto al restio d'Italia. Quest'anno il frantoio protagonista dell'eccellenza è quello de “Olio Cru” di Riva, un frantoio nuovissimo. Ne è risultato un olio dalla resa ridotta (15-18 per cento) ma con l'olio ai massimi livelli: gusto piccante e leggermente amaro, qualità che sono essenziali.
In questi ultimi dieci anni anche il Gambero Rosso, rivista culinaria e altro giudice di assoluto rilievo, ha annoverato l'olio di Giovanni Poli nella sua classifica delle “tre foglie” (lo ha fatto nel 2014). Le cinque gocce, invece, è un riconoscimento che arriva all'anziano guru della agricoltura di Santa Massenza per la seconda volta. Altro riconoscimento nella brevissima storia dell'olio di Giovanni Poli è “Olio Slow”, l'olio valutato dalla famosa associazione culturale gastronomica.
Vale anche la pena ricordare che Giovanni Poli è uno dei più stimati da Veronelli che aveva attribuito al suo vino santo il “Sole”, il massimo dei riconoscimenti che derivava dall'aver ottenuto per almeno tre volte il massimo dei voti.
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