Cembra, primo passo verso l’Unesco
Valle di cembra. Con un piccolo emendamento, è stata approvata ieri dal consiglio provinciale la mozione proposta da Claudio Cia di Agire, con l’obiettivo di avviare le procedure per il...
Valle di cembra. Con un piccolo emendamento, è stata approvata ieri dal consiglio provinciale la mozione proposta da Claudio Cia di Agire, con l’obiettivo di avviare le procedure per il riconoscimento della Val di Cembra come patrimonio dell’umanità Unesco. È meglio precisarlo subito. Per il momento si tratta di un primo passo, assolutamente preliminare: la giunta ha preso soltanto l’impegno di valutare le condizioni per proseguire in questo senso. È comunque un risultato festeggiato con soddisfazione da Cia: «Io penso che un riconoscimento di questo tipo possa essere a portata di mano, anche alla luce del recente inserimento delle colline del Prosecco tra i beni dell'umanità». E in effetti fra i tanti beni dell’Unesco anche la val di Cembra – con le sue peculiarità storiche e paesaggistiche – non farebbe affatto brutta figura. Anche perché, come aveva spiegato Cia nella mozione, qui c’è la culla della viticoltura trentina. C’è un paesaggio fra i più riconoscibili d’Italia, con i vitigni “eroici”. E poi ci sono le piramidi di Segonzano e diverse chiese antiche. Da qui passarono artisti come Albrecht Dürer e condottieri come Napoleone. Ci sono tradizioni che si perdono nella storia e che ancora oggi rivivono per fini turistici. Quasi un anno fa, proprio l’Unesco riconobbe i muretti a secco come bene immateriale patrimonio dell’umanità. In quel caso il riconoscimento non era strettamente geografico: non si riferiva a un luogo preciso. Ma è stato comunque un segnale che in val di Cembra è stato recepito con molta attenzione. La decisione del consiglio provinciale va in un certo senso nella stessa direzione. D.E.