Cantina Rotaliana in una botte di ferro 

Ieri l’assemblea della cooperativa, i cui soci sono stati i meglio remunerati di tutto il Trentino per la vendemmia 2017


di Carlo Bridi


MEZZOLOMBARDO. Una cantina in perfetta salute con una remunerazione record ai soci, un fortissimo impegno verso la qualità e una grande attenzione alla sostenibilità ambientale oltre che economica e sociale. Può essere sintetizzato in questo concetto lo stato dell’arte della Cantina Cooperativa Rotaliana di Mezzolombardo che ieri ha tenuto la propria assemblea di bilancio.

Il primo dato che emerge è quello della remunerazione dell’uva, che per la vendemmia del 2017 ha visto un aumento del 15,20% sull’esercizio precedente, portando la resa al quintale ai vertici delle cantine sociali del Trentino.

Purtroppo dal punto di vista produttivo il 2017 è stato un anno orribile anche per la zona classica di produzione del vino principe del Trentino, il Teroldego. «Fra le gelate dell’ultima decade di aprile e le grandinate dell’8 e del 9 agosto abbiamo avuto una riduzione nella produzione nell’ordine del 25%» afferma il presidente Luigi Roncador. La produzione complessiva è scesa da 60 mila a 46 mila quintali. Ebbene, pur con una riduzione produttiva del 25% il calo del fatturato è stato modesto, da 10 milioni a 9.747.000. «All’ottima remunerazione ha contribuito in modo determinante la Cavit che ha ritirato ben l’80% della nostra produzione, apprezzando in particolare il nostro vino principale il Teroldego - precisa il presidente -. Ma anche quel 20% che vendiamo direttamente ha avuto una ottima remunerazione vista la scarsa produzione. A questo ha contribuito una gestione molto oculata con una riduzione delle spese di gestione, operazione per la quale dobbiamo dare atto al direttore. Questo ci ha permesso di liquidare ai soci il 74,5% dell’intero incasso. Anche la situazione patrimoniale è molto tranquilla, abbiamo solamente le rate di un mutuo di 2 milioni che avevamo fatto per la nuova costruzione. La compagine sociale è molto solida e fatta da tanti piccoli produttori, poco più di 1,5 ettari la superficie media delle aziende, abbiamo 320 soci con 460 ettari».

Anche sul fronte della sostenibilità l’impegno dei soci della Cantina Rotaliana è costante, il 100% ha rispettato puntualmente i protocolli per la sostenibilità SQNP, quelli dell’ape maia. Con la riduzione della produzione per ettaro anche la resa è calata dai 19 mila euro ai 17.800 di media.

Grandi successi anche ai numerosi concorsi internazionali ai quali la cantina ha partecipato con i propri vini: la guida dei sommelier le ha assegnato, per il Teroldego riserva 2010 e per il settimo anno consecutivo, i 5 grappoli. «E il nostro Trentodoc R, nuovo nome per le nostre bollicine, ha ottenuto - aggiunge Roncador - la prima posizione sulla guida Sparkle 19. L’oscar del bere bene è stato assegnato dal Gambero Rosso al nostro vino Teroldego etichetta rossa per l’ottimo equilibrio prezzo qualità. L’unico rammarico - conclude il presidente - è che le nostre cantine sociali non hanno l’immagine che meriterebbero pur in presenza di un costante impegno sul fronte della qualità».













Scuola & Ricerca

In primo piano