Bloccate dal coronavirus opere per 600 mila euro
Lavori pubblici a Lavis. Fermi il marciapiede in zona industriale, la “strada delle careghe” e quella ai Sorni. Fabbro: «Non sappiamo quando potremo ripartire, intanto progettiamo»
Lavis. Il coronavirus ferma anche i lavori pubblici. A Lavis alcuni progetti di cui si discute da tempo sarebbero finalmente pronti per entrare nel vivo, con l’apertura dei cantieri. «Ma ora è tutto bloccato e non sappiamo cosa succederà quando si riprenderà a lavorare – spiega l’assessore Andrea Fabbro –. È possibile che ci saranno comunque ulteriori rallentamenti, perché le imprese avranno altri interventi da recuperare». E poi c’è la prospettiva delle elezioni che saranno probabilmente rinviate in autunno: «Ma ufficialmente una data certa ancora non c’è». Nel frattempo? «Nel frattempo stiamo cercando di progettare anche altri interventi, per portarci avanti in attesa della ripartenza».
Cantieri in sospeso
Se si sommano tutte le gare d’appalto già affidate, ma sospese per il coronavirus, si superano i 602 mila euro di importi, contando anche i 120 mila euro per la manutenzione delle strade. Più di 221 mila euro serviranno per un nuovo marciapiede a servizio della zona industriale, in via Di Vittorio. Intorno ai 107 mila euro serviranno per la sistemazione della “strada delle careghe”, una via di campagna che collega maso Clinga a Giovo, utilizzata sia per le mountain bike sia per alcuni appezzamenti agricoli. Circa 154 mila euro serviranno per ripristinare una stradina che collega la parte alta e quella bassa di Sorni. L’importo non conta poi di un ulteriore intervento attesissimo, la cui gara è scaduta in questi giorni: una bretella in zona industriale, per collegare via Galilei alla rotatoria nei pressi della sede di Asia.
La ciclabile della stazione
Nel frattempo, sono stati approvati anche gli interventi previsti quest’anno nell’ambito dei lavori socialmente utili, la cosiddetta “azione 19”: e anche in questo caso c’è una novità importante. È infatti stata inclusa anche la realizzazione della ciclopedonale da via Stazione a via Filos, sul sedime dei vecchi binari della Trento-Malé. Nel luglio del 2019 era stata approvata la convenzione con Trentino Trasporti per avere in gestione quel tratto di strada, liberato dallo spostamento e dall’interramento dei binari. È servito poi un po’ di tempo perché la stessa convenzione fosse ratificata da Trentino Trasporti. Intanto, il Comune di Lavis l’estate scorsa ha stanziato circa 35 mila euro, con una variazione di bilancio. «Ora saremmo pronti a iniziare, i lavori sono stati approvati», spiega Fabbro.
La nuova ciclabile sarà realizzata semplicemente tagliando l’erba, regolarizzando i piani e mettendo panchine e arbusti. Ma è molto attesa da chi – in tempi normali – utilizza il treno, visto che arriverebbe fino alla stazione delle Ferrovie, praticamente nel paese di Zambana. Da via Filos, manca però un ultimo tratto di strada per raggiungere il centro di Lavis. «Dovremo trovare una soluzione. Si potrebbe creare un passaggio verso via Zandonai, dove c’è il supermercato Prix. Ma il problema è che bisognerebbe passare per alcune campagne private: stiamo cercando di trovare un accordo. L’alternativa è costeggiare la via nazionale, ma è molto più pericoloso».