Aspettano da vent’anni le barriere antirumore 

La protesta. I residenti di Maso Callianer e Nave San Felice l’hanno presentata in municipio Poi contro l’inquinamento acustico provocato dalla ferrovia si è mosso anche il sindaco di Lavis 


DANIELE ERLER


Lavis. «Ora vogliamo le barriere antirumore». Lavis guida la rivolta contro l’inquinamento acustico lungo la ferrovia, nelle frazioni di Maso Callianer e Nave San Felice. Per primi si sono mossi una trentina di cittadini, con una lettera di protesta depositata in municipio. Poi il sindaco Brugnara che ha scritto in Provincia. E ora anche il consigliere provinciale del Pd Alessio Manica che riprende lo stesso appello in una mozione. Un coro di voci che non attende una risposta dall’alto, in questo caso da Roma e da Rfi, le Ferrovie dello Stato. Anche se un progetto per risolvere il problema già ci sarebbe: approvato in fase preliminare nel 2000, otto anni fa era stato inserito fra gli interventi prioritari. Ma è rimasto su carta e non è mai stato realizzato.

Rumori continui

Com’è la situazione lo spiegano bene i residenti di Maso Callianer nella loro lettera. «Sono anni che aspettiamo il 2019 – scrivono –. Secondo la progettazione provinciale, è l’anno che segna il termine per la realizzazione delle barriere antirumore qui, nella fin troppo danneggiata comunità di Maso Callianer. Nonostante questo, come forse dovevamo aspettarci, pare che nessuna delle promesse sarà mantenuta. Sicuramente quello che non avremmo voluto aspettarci ma che invece si è realizzato, è il moltiplicarsi del numero di treni (soprattutto degli assordanti treni merce che si scatenano principalmente nelle ore serali e notturne). Il fatto che la statale continuasse ad essere un’arteria di grande afflusso di traffico. Il fatto che la rete ferroviaria Trento-Marilleva continuasse a metterci del suo. L’inquinamento acustico ambientale è ormai diventato insostenibile. Non solo sotto l’aspetto della fruibilità degli ambienti residenziali, ma anche dal punto di vista del potenziale rischio per la nostra salute. Specie per quella dei più piccoli».

In cerca di una soluzione

In municipio spiegano che il Comune è pronto a schierarsi a fianco dei suoi cittadini per cercare di dare più forza alla loro voce. Per questo il sindaco ha scritto una lettera per chiedere che la Provincia si rivolga a Rfi «per sollecitare il risanamento della linea, così come previsto dal progetto preliminare ancora nel 2000». Brugnara vuole «una risposta certa sulle azioni e le tempistiche che vorranno adempiere». Concetto ribadito ora anche dal consigliere Manica che ha depositato una mozione per impegnare la giunta provinciale a verificare «lo stato di avanzamento delle opere di mitigazione del rumore», concordando con Rfi «un nuovo e sollecito cronoprogramma per la cantierizzazione delle opere non ancora realizzate». Impegnando «nella prossima manovra di assestamento le risorse necessarie per contribuire alle spese per la realizzazione delle opere». Perché a Maso Callianer e a Nave San Felice sono stanchi di aspettare.















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