«Al S. Giovanni otto medici»
Mezzolombardo. Anche Nicola Paoli, medico e sindacalista, interviene sul caso degli ambulatori al San Giovanni di Mezzolombardo. Lo fa in seguito all’interrogazione promossa dai consiglieri Luigi...
Mezzolombardo. Anche Nicola Paoli, medico e sindacalista, interviene sul caso degli ambulatori al San Giovanni di Mezzolombardo. Lo fa in seguito all’interrogazione promossa dai consiglieri Luigi Rossi, Luca Girardi e Danilo Viola, di cui vi davamo conto sul giornale di ieri: «Va detto che al momento nel centro servizi sanitari del San Giovanni lavorano otto medici di medicina generale. Ci sono quattro medici di continuità assistenziale per le “12 ore” notturne e festivi. Altri quattro invece come medici di famiglia, tutti i giorni della settimana, nelle 12 ore diurne. L’azienda sanitaria ha invitato, correttamente, tutti i medici di base della piana Rotaliana, compresi quelli di Mezzolombardo, a trasferirsi al San Giovanni: non potevano infatti obbligare nessun libero professionista convenzionato. Poi è intervenuto però il Comune di Mezzolombardo, con l’offerta di altri spazi in via Manzoni: così tutti i medici di medicina generale sono stati messi in difficoltà». Secondo Paoli, l’ospedale di comunità non rientra invece nelle competenze della medicina di base, non essendo previsto dal contratto provinciale. Per il futuro, secondo il medico, esiste una strada maestra da seguire: quella dell’Aggregazione funzionale territoriale per la Rotaliana e la Paganella al San Giovanni. Con medici di base e di guardia, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. «Fino a quando non sarà così – conclude Paoli – il Comune di Mezzolombardo rimane concorrenziale rispetto all’Azienda sanitaria, dato che i medici di base devono pagarsi gli affitti degli ambulatori principali». D.E.