Laura Perselli sarebbe morta per strangolamento
Prime indiscrezioni dall'autopsia: dai segni sul collo la donna potrebbe essere stata usata una corda o una collana. Vane le ricerche sul fiume Adige per trovare il corpo di Peter
BOLZANO. Il condizionale è d’obbligo. Perché l’esame autoptico eseguito ieri, sabato 13 febbraio, sul corpo di Laura Perselli potrà dare delle risposte certe e definitive solo tra una decina di giorni. Ma le pochissime e frammentarie notizie trapelate confermerebbero quanto ipotizzato dagli inquirenti subito dopo il ritrovamento del corpo della donna: Laura sarebbe morta per asfissia, probabilmente strangolata con una corda o con una collana.
Si e conclusa con un nulla di fatto la maxi ricerca sull'Adige svolta ieri per trovare la salma di Peter Neumair, scomparso dal 4 gennaio insieme alla sua compagna Laura Perselli.
Tre cani molecolari della polizia tedesca specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua hanno fiutato qualcosa nei pressi di Laghetti, dove era stato ritrovato il corpo di Laura Perselli. Le ricerche dei sommozzatori, però, non hanno dato riscontro. Alla ricerca hanno partecipato anche centinaia di persone lungo le rive, con altri cani molecolari dei carabinieri di Bologna, della Guardia di Finanza e dal Canton Ticino, Svizzera, dell'associazione Detection Dogs Ticino.
La Guardia di finanza e i carabinieri hanno messo a disposizione un elicottero ciascuno, mentre i vigili del fuoco hanno partecipato con diversi droni. Sarà stabilito nei prossimi giorni se proseguire con la ricerca. Resterà comunque sempre monitorata la diga di Mori a 90 km dal ponte Ischia-Frizzi, sul quale erano state trovate tracce di sangue compatibili con quello di Peter Neumair. Resta in carcere il figlio della coppia, Benno Neumair sospettato del duplice omicidio e dell'occultamento dei cadaveri.