Il caso

Lanciati dall'esterno all’interno del carcere di Trento droga e un cellulare

Lo ha reso noto il delegato regionale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) David Stenghel, il quale torna a chiedere che le forze dell'ordine in carcere vengano dotate di "adeguati strumenti tecnologici di controllo"



TRENTO. La polizia penitenziaria di Trento ha trovato droga e un cellulare che sarebbero stati lanciati all'interno della casa circondariale di Spini di Gardolo. "Ieri mattina, 16 settembre, all'interno dell'intercinta dell'Istituto di Spini di Gardolo vi è stato il ritrovamento di un pacchetto lanciato dall'esterno, contenente all'incirca 200 grammi di sostanza stupefacente di tipo cannabinoidi, e successivamente, dopo altra accurata verifica e controllo, anche con l'ausilio delle registrazioni delle videocamere, di altro pacchetto contenente telefono cellulare completo di caricabatterie e scheda telefonica, destinati all'uso illegittimo da parte della popolazione detenuta", spiega in una nota il delegato regionale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) David Stenghel, il quale torna a chiedere che le forze dell'ordine in carcere vengano dotate di "adeguati strumenti tecnologici di controllo".

"Non è più accettabile che all'interno delle carceri ci siano decine e decine di telefoni cellulari: questo, ormai, è un problema serio e drammatico", gli fa eco il segretario generale del Sappe Donato Capece. "Il problema dell'ingresso della droga in carcere - aggiunge Capece - è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga".

Secondo il segretario generale del Sappe, è indubbio "che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa è la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l'ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l'utilizzo delle unità cinofile che sono anch'esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere".













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