L’intervista

La storia di Giorgia Zendron, dalla parrucchiera all’agriturismo

Nella struttura a Oltrecastello, sulla collina di Trento, ospita 3mila persone all'anno. Il racconto di come la sua vita sia cambiata con una scelta molto difficile: lasciare il proprio lavoro, anche per amore, per ricominciare


Carlo Bridi


TRENTO. Ancora una volta siamo a raccontare la storia di una giovane donna, che di professione faceva la parrucchiera, ma che per amore ha abbandonato la sua professione per impegnarsi a fianco del marito a tempo pieno della gestione di un agriturismo sulla collina est di Trento, e precisamente ad Oltrecastello. Parliamo di Giorgia Zendron, 32 anni, sposata con Luca Laner, già nostro giovane protagonista in passato.

Al fine di partire con il piede giusto, e per poter accedere ai finanziamenti riservati ai giovani che si insediano in azienda, Giorgia ha frequentato con profitto il corso biennale delle 600 ore organizzato da FEM e curato con competenza e passione da Paolo Dallavalle. “Proprio Dallavalle è stato per me un punto di riferimento molto importante, ma anche il confronto durato due anni, con altre/i giovani aspiranti imprenditori agricoli è stato molto proficuo, afferma la giovane signora. Per non parlare delle tante cose nuove per me e molto interessanti per crescere come imprenditrice agricola”, racconta lei.

“Certo – precisa lei – la parte finale per me è stata molto impegnativa perché l’ho frequentata con il pancione, in quanto era in attesa della mia terza figlia, nata a marzo, la piccola Rachele. Il premio d’insediamento che ho ottenuto per i tre quarti, 30 su 40 mila euro, in attesa ora del saldo, mi sono serviti per acquistare un nuovo atomizzatore moderno dotato di ugelli anti-deriva, ma anche la sfogliatrice meccanica che ci permette di ridurre notevolmente tempi e costi della sfogliatura delle viti”.

 

“La mia scelta di abbandonare il mio lavoro di parrucchiera, è stata fatta inizialmente per amore verso il mio futuro marito, ma da subito, nel 2019, abbiamo avviato un agriturismo che gestisco esclusivamente io, con al massimo l’aiuto di una ragazza per servire le prime colazioni. Si tratta di una attività che ci da molte soddisfazioni, basti pensare che per gli 11 mesi all’anno che è aperto, escluso il mese di novembre, sia quasi sempre pieni. Ospitiamo mediamente 3000 persone all’anno, in larga parte provenienti dall’estero, persone legate all’Università, vicino alla facoltà di ingegneria, ma anche frutto del passa parola”, ci dice Giorgia.

 

L’agriturismo dal nome “Verderame”, è collocato in mezzo ai vigneti e dispone di 16 posti letto che a breve diventeranno 24. Famoso il locale per le colazioni a base di prodotti in larga parte dell’azienda e gli altri di origine locale.

 

L’organizzazione dell’azienda

Si tratta di un’azienda agrituristica ben strutturata, che dispone di 4 ettari di colture specializzate. 3 ettari sono di viti delle varietà Chardonnay, Pinot Nero e Muller Thurgau, tutti a Oltrecastello e coltivati con il metodo biologico da sempre. L’uva viene conferita in parte alla Ferrari come base spumante biologico e in parte alla Lavis, per la produzione di un altro Trentodoc famoso, l’Aquila Reale e fa parte del progetto qualità della cantina. I risultati sono buoni tant’è che siamo molto soddisfatti della liquidazione che ci viene assicurata.

 

L’ettaro di frutteto, anche questo biologico certificato da oltre dieci anni, si trova a Caldonazzo. In questo caso la produzione viene conferita alla Op La Trentina, e viene usata non per il consumo fresco ma per la produzione di succhi di mela biologici ed anche i prezzi che vengono liquidati dalla cooperativa sono soddisfacenti.

 

Ma com’è sta andando la produzione quest’anno?

Certamente è un anno problematico causa le costanti piogge primaverili abbiamo dovuto effettuare moltissimi trattamenti particolarmente contro le crittogame sia ni viticoltura che in frutticoltura. Mio marito è impegnato costantemente a fare trattamenti, e fino a questo momento possiamo dire che sia l’uva che le mele sono belle senza problemi di attacchi di funghi”, risponde lei a riguardo, “Ma non solo, anche quest’anno abbiamo preso delle gelate ad aprile sia ad Oltre Castello, che a Caldonazzo. Problema al quale siamo soggetti pressoché tutti gli anni. Per questo abbiamo una copertura assicurativa su tutte le colture dall’uva alle mele”. 

Visto che la sua giornata è molto impegnativa, dalle sei di mattina a sera tardi, è pentita qualche volta della scelta di aver lasciato la professione di parrucchiera? 

“No, è un lavoro diverso ma mi da molte soddisfazioni anche dal punto di vista economico la gestione dell’agriturismo, poi avendo i figli piccoli trovo

il tempo anche da dedicarmi a loro”.

 

E i suoi rapporti con l’ambiente visto che siamo in presenza di un’azienda biologica da molti anni?

“E’ sicuramente di grande attenzione e di amore anche per dare un futuro sereno ai miei figli. Certo, con tre figli piccoli è anche difficile trovare il tempo per gli hobby, qualche giro in montagna che riprenderemo quando la più piccolina sarà in grado di reggere le camminate”.

E le colleghe che ha lasciato cosa dicono della sua nuova scelta professionale? “Sono felici perché mi vedono molto soddisfatta del mio lavoro che posso reggere anche in presenza dei tre figli. Ad Oltre Castello non siamo l’unica coppia giovane impegnata professionalmente in agricoltura, vi son diversi altri giovani”.

 













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