La coppia scomparsa

La Procura di Bolzano conferma: Benno interrompe il silenzio

Ancora senza esito le ricerche del corpo di Peter Neumair, attesi da Parma i risultati sui rilievi del Ris



BOLZANO. La Procura ha confermato che Benno Neumair, il giovane insegnante accusato di aver ucciso i suoi genitori e di averne occultato i cadaveri, intende rompere il silenzio. Dal giorno in cui è finito in carcere in custodia cautelare, l’indagato ha sempre preferito tacere. Ora i suoi legali, gli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo, avrebbero ufficializzato con i magistrati inquirenti un cambio di strategia processuale. Benno intende raccontare la sua verità.

La Procura ritiene di avere in mano le prove (anche in assenza del cadavere di Peter Neumair che anche ieri non è stato ripescato nell’Adige) della responsabilità pesantissima dell’indagato. 

Le ricerche del corpo di Peter Neumair

Anche ieri le ricerche del corpo di Peter Neumair, il papà, non hanno dato alcun esito. Le ricerche però proseguiranno già a partire da questa mattina. Il lavoro dei carabinieri subacquei è infatti destinato a proseguire ancora per almeno quattro o cinque giorni. 

Il lavoro non è semplice ma gli uomini specializzati dell’Arma provenienti da Genova sono moderatamente ottimisti. «Se effettivamente è stato gettato nell’Adige prima o poi lo troviamo» hanno ripetuto anche ieri. Nel frattempo, come detto, l’inchiesta prosegue ed il giovane Benno accusato di aver ucciso entrambi i genitori sembra intenzionato ad affrontare l’interrogatorio davanti ai pubblici ministeri Igor Secco e Federica Jovene. Lo ha confermato ieri sera anche l’avvocato Flavio Moccia, difensore dell’uomo che continua a protestarsi innocente.

Tentativi di depistaggio

I tentativi di depistaggio messi in atto da Benno Neumair nelle ore immediatamente successive la scomparsa dei suoi genitori dimostrano soprattutto un obiettivo: rendere più problematico possibile il ritrovamento dei cadaveri di papà Peter e mamma Laura sperando nell’azione del fiume Adige. È quanto ritengono gli inquirenti, che, dopo aver recuperato il corpo privo di vita di Laura Perselli, non vogliono arrendersi e torneranno alla carica anche nelle prossime ore (con i migliori sommozzatori italiani dell’Arma dei carabinieri di stanza a Genova) per tentare di recuperare anche il cadavere di Peter.

I risultati sui rilievi

Nel frattempo sono iniziate in un laboratorio specializzato di Roma le prime analisi sui reperti raccolti dai carabinieri dei Ris di Parma nella villa di via Castel Roncolo e nell’auto utilizzata dall’indagato la sera della scomparsa dei genitori. 

In particolare è emerso che il tentativo di confondere le acque e indurre in errore gli inquirenti è stato messo in atto mirando alle capacità dei cani di ricerca di fiutare tracce importanti delle vittime. In effetti le previsioni di Benno si sono rivelate azzeccate perché già due giorni dopo la scomparsa di Peter e Laura i carabinieri organizzarono delle ricerche in città e sul Renon (dove la coppia aveva un appartamento) facendo ricorso ai cani molecolari.

Agli istruttori era parso subito strano che i tre animali utilizzati non fossero stati in grado di indicare una traccia precisa. Partendo dalla «villa dei misteri» in via castel Roncolo 22, uno dei cani prese la strada verso la val Sarentina, un altro verso il centro città, un terzo fece il giro dell’isolato per fare ritorno al punto di partenza. All’epoca non fu trovata una spiegazione precisa a questo tipo di comportamento. Ora dagli atti dell’inchiesta sono emersi altri elementi in grado di sostenere che Benno avrebbe messo a punto un piano di depistaggio che riguardava proprio il probabile utilizzo dei cani.

L’esito dell’autopsia su Laura Perselli

Dai primi dati ufficiali dell’autopsia svolta dal professor Dario Raniero dell’Università di Verona giunge la prima conferma importante: Laura Perselli è sicuramente stata uccisa per strangolamento ed il suo assassino le ha tolto la vita utilizzando una corda che può essere assolutamente compatibile con quelle utilizzate per arrampicare in montagna e che Benno Neumair aveva in casa.

Il secondo dato importante è agghiacciante perché lascia presupporre una meticolosa premeditazione dell’omicidio ed una esecuzione perfetta. Laura Perselli, infatti, non avrebbe avuto neppure il tempo di tentare una reazione per evitare di morire assassinata la sera del 4 gennaio scorso.

Sul suo corpo l’anatomopatologo Raniero non ha infatti rilevato alcuna ferita da difesa.

Tutto sull'Alto Adige in edicola













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.