La neve ritarda le aperture dei rifugi
Per quest’anno qualcuno dovrà rinunciare alla partenza anticipata a maggio. Problemi per il Roda de Vael, Passo Principe e Denza
TRENTO. Chi della montagna ha fatto la propria ragione di vita, trasformandola anche in un lavoro, è preparato ad affrontare anche condizioni non proprio ottimali. Eppure le insolite e intense nevicate delle ultime settimane hanno creato non pochi problemi a diversi rifugisti, e in particolare a chi è a quote molto elevate. Così, diversamente dagli ultimi anni, dove anche oltre i 2.000 si apriva anche con un mese d’anticipo sulla data ufficiale del 21 maggio, per questa stagione che di estivo sembra avere ancora molto poco, le aperture - in particolare nella zona del Catinaccio - slitteranno alla prima settimana di giugno.
«Ho già fatto un tentativo di salita, ma è ancora troppo pericoloso. Dubito di poter partire per il primo di giugno, data che avevo fissato ormai un po’ di tempo fa», allarga le braccia Sergio Rosi, gestore del rifugio Passo Principe, quota 2.600 metri.
Apertura slittata al 7 giugno anche per il rifugio Roda de Vael: Roberta Silva sperava di farcela per il 30 maggio, ma la quantità di neve depositatasi e la difficoltà di captare l’acqua rende impossibile partire. Stessa musica per il rifugio Denza, ai piedi del ghiacciaio Presena, quota 2.300 metri circa: la data cerchiata sul calendario originariamente era il 25 maggio, ma con ogni probabilità si andrà almeno all’1 giugno.
Conta di partire in tempo, invece, il gestore del rifugio Sat Antermoia Martin Riz, mentre ieri ha fatto una prima ricognizione in quota il gestore del rifugio Vioz, sul gruppo Ortles - Cevedale -Mario Casanova: appena rientrato da un’impresa in Himalaya, ha trovato molta più neve del previsto ma, spiega in un video, «è pronto per ripartire con la stagione».