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La marmotta del neolitico: in Alto Adige arriva la mummia animale più antica d’Italia

La Regione Valle d’Aosta ha coinvolto il centro di ricerca altoatesino Eurac Research nello studio del reperto risalente a 6.600 anni fa



BOLZANO. Da poche settimane gli esperti e le esperte di mummie di Eurac Research hanno accolto nei loro laboratori un ospite molto particolare: una marmotta mummificata di 6.600 anni ritrovata in Valle d’Aosta sul Lyskamm, nel massiccio del Monte Rosa, a 4.300 metri di quota.

Quando la mummia è stata trasportata a Bolzano per le prime analisi, la sua età non era ancora nota: solo nei giorni scorsi, la datazione al radiocarbonio ha stabilito che la marmotta è vissuta nel Neolitico, è dunque la mummia animale più antica ritrovata in Italia e un reperto di notevole interesse per la comunità scientifica.

La mummia di marmotta è stata recuperata dal ghiacciaio in totale sicurezza. Una volta a valle la mummia è stata riposta in uno speciale contenitore sviluppato da Eurac Research per garantire le condizioni ottimali per la conservazione. La marmotta è stata poi portata a Bolzano per il campionamento e le prime analisi.

L’età della mummia ha incuriosito gli studiosi. La presenza della marmotta a una quota così elevata potrebbe infatti contribuire a dare indicazioni sugli spostamenti delle specie a seguito di trasformazioni ambientali o cambiamenti climatici.

Il Museo regionale di scienze naturali Efisio Noussan ed Eurac Research hanno sottoscritto un accordo per continuare insieme le ricerche sulla mummia.

«Il valore scientifico di reperti come questo crescerà con il tempo. Lo studio del DNA antico è una scienza giovane che ha bisogno di anni per dare risultati, ma data la velocità con cui nuove tecnologie si stanno affermando, potrà contribuire presto alle conoscenze in ambiti diversi» ha detto Marco Samadelli, responsabile del Laboratorio di conservazione dell’Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research.













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