la testimonianza

La mamma di Sara Pedri a Tuenno: «Non subite gli abusi sul lavoro, denunciate»

In val di Non anche i familiari alla serata organizzata per ricordare la giovane ginecologa scomparsa. Mamma Mirella (foto TgrRai): «Le persone qui controllano il lago, speriamo sempre di trovare il suo corpo o qualcosa di lei»



TRENTO. Trova parole di gratitudine per i trentini la mamma di Sara Pedri e ancora una volta sprona a denunciare le violenze anche psicologiche subite sul luogo di lavoro. 

Lo ha fatto ieri sera (27 agosto) a Tuenno, alla serata organizzata per ricordare la giovane ginecologa di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021 in Trentino. La sua auto fu trovata vicino al lago di Santa Giustina, un’angoscia mai finita per la sua famiglia che in nome di Sara ha avviato una battaglia che ha portato al licenziamento del primario di Ginecologia del S.Chiara Saverio Tateo, sotto processo con l’accusa di maltrattamenti.

 “Una serata per noi molto emozionante”, ha detto Mirella Sintoni, la mamma di Sara. “Tutti ci dicono che guardano il lago di Santa Giustina – ha detto ai microfoni del Tg della Rai regionale – le persone controllano se affiora qualcosa. Abbiamo sempre speranza di trovare il suo corpo o qualcosa di lei”.

"Lottiamo perché il suo nome non venga dimenticato. Il suo sacrificio ha sollevato un polverone su un problema purtroppo spesso nascosto, ma le cose devono cambiare”, ha detto ancora mamma Mirella. “A chi subisce soprusi sul lavoro dico di denunciare le cattiverie, Sara a noi raccontava i suoi disagi ma non ha avuto il coraggio di protestare in modo ufficiale, di andare fino in fondo”.

Poi i ricordi dolci della figlia scomparsa. “Ma come, da Catanzaro vai a Trento?”, le chiedevano.  A Sara il Trentino piaceva molto, ci era già venuta per preparare la tesi di laurea e per sciare, il suo sport preferito”. Le piaceva la neve, l’aveva trovata anche in quel suo primo inverno da ginecologa.













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