l’allarme

La frana sul Seres a Longiarù minaccia le case: evacuate 22 famiglie

Escavatori e camion al lavoro per fermare lo smottamento lungo circa 800 metri. Monitoraggio continuo dei vigili del fuoco



SAN MARTINO IN BADIA. Dopo le forti piogge degli ultimi giorni, una frana fangosa si è abbattuta ieri mattina sul torrente Seres a Longiarù di San Martino in Badia. «L'Ufficio Sistemazione bacini Montani è intervenuto con l'ausilio di escavatori per rimuovere il fango e i detriti». A riferirlo Thomas Gamper e Martin Moser, dell'Ufficio Sistemazione bacini montani Est dell'Agenzia per la Protezione civile, che si trovano sul posto insieme al caposquadra Tobias Obwegs e a Volkmar Mair, direttore dell'Ufficio Geologia e prove materiali.

Sul luogo della frana sono intervenuti anche i vigili del fuoco volontari di Campill, San Martino in Badia e Casteldarne. Poco dopo le 16 di ieri, il sindaco di San Martino in Badia, Giorgio Costalbiei, ha diffuso un avviso di protezione civile. Gli abitanti di alcuni edifici, 22 per l’esattezza, per motivi di sicurezza, sono stati evacuati. A causa delle piogge e dello scioglimento della neve, una frana si è attivata in una valle laterale, è scivolata nella valle principale e ha ricevuto ulteriore vigore da un torrente laterale, spiega il geologo provinciale Volkmar Mair.

I detriti hanno spostato il torrente principale e ora stanno scivolando verso valle a una velocità di 100 metri all'ora. La frana è attualmente lunga circa 800 metri. Dieci escavatori e sei camion vengono utilizzati per rimuovere il materiale, le operazioni proseguiranno anche nelle ore notturne. «Gli escavatori stanno lavorando ovunque si trovino i ponti per evitare intasamenti».

Il monitoraggio dei vigili del fuoco è proseguito per tutta la notte. Parte del materiale fangoso è già entrato nelle case. Al momento sono stati evacuati gli abitanti di cinque edifici, mentre altri venti sono in procinto di essere evacuati. Lungo una strada forestale che conduce al paese, l'Ufficio Sistemazione bacini montani ha costruito un argine di deviazione per mantenere il materiale nel flusso principale.

Il presidente della Provincia e assessore alla Protezione civile, Arno Kompatscher, è in costante contatto con i servizi di emergenza e ha promesso ulteriore supporto in caso di necessità. In conseguenza della frana sono stati chiusi il sentiero per il rifugio Genova e la valle dei Molini e dal paese non è possibile raggiungere nemmeno la zona del Putia, perché è considerato elevato il pericolo di altre colate di fango.

Sul posto impegnati anche i vigili del fuoco di Longiarù, San Martino in Badia e Casteldarne. Oltre cinquanta uomini impiegati H24 in stretti contatto con la Protezione civile provinciale.La situazione è sotto costante controllo e viene monitorata anche con l'ausilio dei droni che forniscono una visione dall'altao dello smottamento. Il cedimento di terra, fango e di sassi è avvenuto verso le 8.30. Subito sono stati allertati i servizi di emergenza e i vigili del fuoco hanno tenuto sotto controllo il costone dal quale era caduta la frana.













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