le manifestazioni

La chat no vax rilancia le proteste del sabato: avanti ad oltranza

Dal Trentino alla Sicilia: come ormai ogni sabato annunciate manifestazioni in 120 città



TRENTO. Altro sabato, altre proteste annunciate contro i vaccini anti-Covid e contro il Green pass.

La galassia no vax promette di riversare nelle piazze di 120 città la rabbia per la "dittatura sanitaria", montata ulteriormente sulle chat social dopo l'estensione dell'applicazione del certificato digitale.

Dal Trentino alla Sicilia, è lungo l'elenco di capoluoghi dove sul canale di Telegram 'Basta dittatura!' è stato ribadito l'appuntamento domani, sabato 18 settembre, alle 18 per la nuova mobilitazione, dopo il flop di quella a inizio settembre e dopo quella che una settimana fa ha radunato al massimo alcune centinaia di persone a Roma, Milano e Torino.

"Cortei in tutta Italia, ogni sabato a oltranza", avvertono gli amministratori del canale Telegram diventato uno dei punti di riferimento no vax, mentre gli iscritti pubblicano video di imponenti manifestazioni andate in scena in questi giorni all'estero, a Berna, a Berlino e a Lubiana, e tutorial per un assalto a colpi di uova con un congegno artigianale.

L'attenzione delle forze dell'ordine resta alta di fronte ai movimenti di una galassia variegata, in cui alcune indagini stanno scavando per individuare eventuali violenti, e a cui in varie piazze in queste settimane si sono affiancati attivisti di estrema destra e anarchici.

A Milano si potrà protestare solo "in forma statica" in piazza Sempione, all'Arco della Pace: ieri il questore, Giuseppe Petronzi, ha infatti inviato il divieto di manifestazione a 16 persone, individuate come "promotori di fatto" in quanto sempre alla testa del corteo nelle manifestazioni che da fine luglio si sono svolte senza preavviso alle autorità. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza