La Cgil: "Incertezza per 700 addetti agli impianti di risalita"
L'avvertenza: "Il rischio è che vengano assunti con contratti di solo un mese"
TRENTO. L'incertezza legata all'avvio della stagione sciistica a causa dell'emergenza sanitaria e della risalita dei contagi sta facendo vivere giorni di grande ansia ai lavoratori stagionali degli impianti di risalita. Si tratta di poco più di 700 addetti - la stragrande maggioranza della manodopera del settore - che negli anni passati sono sempre stati assunti per quattro mesi, da dicembre a marzo, e che oggi attendono notizie sul loro futuro.
Il rischio - avverte la Cgil del Trentino - è che si proceda ad assumere con contratti più brevi, solo della durata mensile per permettere alle società in base all'andamento della situazione sanitaria e all'introduzione di possibili restrizioni di avere meno vincoli e non procedere ad ulteriori rinnovi.
«Così facendo però i lavoratori non hanno prospettive certe e soprattutto non hanno una copertura sufficiente in termini di ammortizzatori sociali. La questione occupazione va affrontata subito per prevenire le conseguenze negative sui lavoratori», afferma il segretario provinciale della Filt Cgil Stefano Montani.