La carta d’identità di un’impresa in un “fascicolo” digitale
L’obiettivo è quello di raccogliere in un “fascicolo informatico” tutta la storia di un’azienda. Il tutto gestito dalle Camere di Commercio regionali con il coordinamento di Unioncamere Roma.
TRENTO. Obiettivo è raccogliere in un “fascicolo informatico” tutta la storia di un’azienda: dai documenti amministrativi allo statuto, dai bilanci alle certificazioni qualità. Il tutto gestito dalle Camere di Commercio regionali con il coordinamento di Unioncamere Roma. Un fine ambizioso che è già quasi realtà, visto che l’adesione delle aziende è ancora su base volontaria.
Il progetto pilota intende semplificare i rapporti tra cittadino, imprese e PA. Ultimo entrato nel fascicolo digitale – parlando di certificazioni aziendali – è il marchio Family Audit che promuove percorsi virtuosi di crescita culturale alle aziende, accompagnandole nell’introduzione al loro interno di politiche concrete di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro a favore dei loro dipendenti. Alcuni esempi: telelavoro, orari flessibili, banca delle ore, misure di promozione delle pari opportunità, convenzioni con enti terzi per i dipendenti e le loro famiglie. Oggi la presentazione, nell’ambito del Festival della famiglia, moderata da Elisabetta Sovilla, direttrice Ufficio Rapporti con la CCIAA e razionalizzazione controlli sulle imprese della Provincia autonoma di Trento.
La visibilità della certificazione Family Audit all'interno del Fascicolo d’impresa rappresenta un passaggio utile sia per le imprese che hanno acquisito tale certificazione, sia per l'amministrazione pubblica che prende atto dell’investimento delle imprese nell'ambito del welfare familiare, della conciliazione vita-lavoro e delle pari opportunità e contribuisce a colmare il gap di conoscenza che spesso rende difficile per la pubblica amministrazione portare avanti queste azioni di valorizzazione.
In questo caso, attraverso la possibilità di consultazione diretta di queste informazioni riguardanti la certificazione Audit da parte di pubbliche amministrazioni, vi sono importanti riflessi per le verifiche nell'ambito dei procedimenti di gara e per l'attuazione di iniziative volte alla promozione del benessere familiare anche alla luce delle disposizioni di premialità nelle normative.
Oggi in Sala Aurora ha aperto il seminario Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento, che ha evidenziato la grande sinergia e il grande lavoro di squadra tra la Provincia, CCIAA e Unioncamere. “Evidenzio come questo processo si inserisce in un percorso della nostra Agenzia che si chiama New public family management e che include anche il Family Audit, che ha la mission di ri-orientare il percorso delle aziende verso azioni concrete di welfare aziendale per il benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie con particolare attenzione alla parità di genere. Il FA si inserisce in una “people strategy” che diventa fattore di competitività territoriale. Ultima frontiera è l’economia della saturazione che promuove strategie per generare valore sul territorio senza costi pubblici e sfruttando le risorse già esistenti.”
Ha preso poi la parola Cristiana Pretto, dirigente generale di unità di missione strategica Umst semplificazione e digitalizzazione della Provincia autonoma di Trento: “Questo progetto ha tre finalità: valorizza la famiglia negli enti pubblici e privati, promuovendo la semplificazione e la transizione digitale. E’ un processo per far parlare sistemi informativi al fine di generare un unico flusso certificato di dati. Altro obiettivo è la valorizzazione del processo di crescita delle aziende che acquisiscono le certificazioni qualità. Aggiungo – ha proseguito – che con l’Agenzia per la coesione sociale abbiamo fatto un passo avanti e introdotto la valorizzazione della certificazione Family Audit, come sistema premiante, nelle gare pubbliche e nelle concessioni di contributi. Ultimo obiettivo la semplificazione, automazione e digitalizzazione”.
Luca Trentinaglia, vice segretario della Camera di commercio di Trento, ha sottolineato il grande valore aggiunto della digitalizzazione che permette ad un imprenditore, tramite il suo personale “cassetto digitale” di semplificare i rapporti con le altre imprese, i partner, clienti, fornitori, banche visualizzando in tempo reale visure, bilanci, statuti, certificazioni qualità, stato avanzamento pratiche (scia, fatture elettroniche, ecc.) della sua azienda. Facile da usare con spid o cns, gratuito e semplice. Prossimi sviluppi: creare una piattaforma digitale nazionale sgravando il cittadino che avrà un unico luogo digitale dove trovare tutti i dati. Nel 2023 hanno aderito 2.300.000 aziende.”
Si è chiesto Mario Altavilla, responsabile sviluppo servizi “e-Gov” Area agenda digitale e registro imprese di Unioncamere Roma “perchè questa collaborazione in Provincia si è estesa a livello nazionale?”.
La risposta è stata: “avere requisiti e non poterli rappresentare vanifica a volte gli stessi titoli in possesso delle aziende. Il fascicolo informatico d’impresa ha questo fine: una informazione qualificante di una impresa si deve trovare una volta sola in una piattaforma. Il fascicolo è una fonte certificata ed è tra le prime funzioni delle Camere di Commercio. Numeri a livello nazionale: 2.000.000 di imprese hanno un fascicolo con 24.000.000 di documenti certificati e conoscibili a tutti.”
Ha concluso Monica Belloni, responsabile Ufficio Agevolazioni e Finanziamenti della Federazione Trentina della Cooperazione, che ha portato il punto di vista delle imprese come snodo tra PA e le famiglie: “Monitoriamo e promuoviamo nuove prassi, come questa, nell’ambito della razionalizzazione dei controlli alle imprese al fine di ridurre la burocrazia e ri-orientare l’attività dell’impresa sensibilizzandola ad azioni verso la sostenibilità, la conciliazione vita-lavoro, la digitalizzazione.”