l’idea

La banca dati del dna dei cani contro le deiezioni lasciate per strada: l’idea parte da Calceranica e interessa a tanti

In un Comune del varesotto la banca dati ha ridotto del 90% le segnalazioni. E con il comune in riva al lago come capofila, anche in Trentino si sta valutando l’ipotesi



TRENTO. L’idea è partita dal Comune di Calceranica ma poi ha interessato diverse amministrazioni trentine e alcune circoscrizioni di Trento. Insieme per cercare una soluzione al problema delle troppe deiezioni canine che vengono lasciate lungo le strade del Trentino. Per c’è stata una riunione in video conferenza per capire l’applicabilità anche qui della soluzione trovata da un Comune in provincia di Varese. Soluzione che passa da una banca dati che raccolga il dna dei cani presenti sul territorio. Per individuare agevolmente (e multare) i padroni e quindi chi non ha raccolto la deiezione.

Come spiega Alex Faggioni (consigliere comunale di Calceranica) “il Consiglio Comunale si è interrogato su come poter risolvere il problema dell’abbandono delle deiezioni canine sul proprio territorio. La consapevolezza della trasversalità del problema ci ha spinti a ricercare un'azione concertata con le comunità vicine e creare un gruppo di pensiero circa questa annosa questione.

La ricerca di buone pratiche per la risoluzione del problema ci ha portati ad un colloquio con la persona che, nel comune di Malnate in provincia di Varese, ha promosso e portato a termine una interessante azione, per ora unica in Italia, che in circa un anno di operatività ha ridotto di circa il 90 % l'entità del fenomeno. Si tratta della costruzione di una banca dati che raccolga il dna dei cani presenti sul territorio e che permetta poi di risalire, attraverso un'analisi laboratoriale, al proprietario del cane le cui deiezioni vengano trovate abbandonate.

Per avere un quadro preciso delle adempienze necessarie per arrivare ad essere operativi con questo strumento abbiamo organizzato una videoconferenza sabato 27 marzo alle ore 10.30 l'architetto Massimiliano Filipozzi, funzionario dell'ufficio di tutela ambientale del comune di Malnate che ha fatto da referente per l'incedere delle pratiche amministrative che si sono rese necessarie per giungere alla piena operatività.

L'incontro ha visto la partecipazione attenta ed interessata di amministratori locali e di consiglieri circoscrizionali: Cristian uez Sindaco di Calceranica al Lago, Elisabetta Wolf Sindaco di Caldonazzo, Loredana Camin Vicesindaco di Tenna, Marcello Sadler Assessore Altopiano della Vigolana, Loris Marchel Assessore Sant'Orsola, Piero Morelli Assessore Baselga di Pinè, Massimo Negriolli assessore Pergine Valsugana, Paola Andreatta assessore Levico, Rita Zanetti circoscrizione di Villazzano, Sergio Casetti circoscrizione Povo, Roberta Mazzalai circoscrizione Oltrefersina, Giulia Bortolotti circoscrizione Trento, Rita Zambanini circoscrizione Villazzano.

I partecipanti al gruppo di lavoro hanno concordato di incontrarsi nuovamente per valutare la possibilità di intraprendere un'azione comune. Le ipotesi prese in considerazione spaziano dalla richiesta alla Provincia di Trento di orientarsi verso un inquadramento normativo analogo per concertare un'azione incisiva e coordinata su tutto il territorio provinciale alla possibilità di mandare avanti autonomamente un inquadramento normativo che si ispiri all'esperienza vincente di Malnate.

I tratti salienti dell'esperienza di Malnate: Si tratta di un comune di 17000 abitanti in cui sono presenti circa 2400 cani. In un anno di operatività attraverso lo strumento della banca dati del dna canino sono state erogate circa un centinaio di sanzioni che pare offrano un effetto deterrente molto potente se si considera che le segnalazioni per abbandono di deiezioni sono calate di circa il 90%.

Va segnalato che altri territori si stanno orientando verso questa scelta. Il comune di Carmagnola in provincia di Torino sta costruendo la banca dati del dna ricalcando l'esperienza di Malnate. La costruzione della banca dati del dna passa, nel caso di Malnate, per la variazione del regolamento di igiene urbana. Poche righe di regolamento che equiparano la deiezione canina ad un rifiuto. L'abbandono quindi di deiezioni canine sul territorio viene sanzionato come abbandono di rifiuto.

Attraverso questa interessante procedura i costi dell'operazione vengono coperti dalla utility che gestisce lo smaltimento dei rifiuti. Una volta prevista l'obbligatorietà della registrazione del dna del proprio cane, i cittadini a Malnate hanno dovuto regolamentare la propria posizione entro 30 giorni. I costi sono i seguenti: 7 euro più iva per il veterinario. 20 euro più iva per pagare l’estrapolazione del dna e 40 euro più iva per  l'analisi laboratoriale del campione raccolto in strada per risalire al proprietario del cane. Questo costo viene naturalmente attribuito al proprietario nel momento in cui viene comminata la sanzione.













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