Il caso

L'ex collega del bagnino rimosso: “Razzista e omofobo”

La testimonianza della donna è stata condivisa dall’associazione “Non una di meno” di Trento. Credits: Brennerbasisdemokratie.eu

IL CASO. L'assistente di salvataggio con i tatuaggi nazisti



TRENTO. Qualche giorno fa un bagnino dipendente della Security srl di Rovereto che è stato allontanato dal centro acquatico "Acquarena" di Bressanone, a causa di alcuni tatuaggi ritenuti di ispirazione nazista.

L’associazione “Non una di meno Trento” ha pubblicato sui social la testimonianza di una ex collega dell'uomo: «Riporto la mia esperienza per far sapere cosa ho dovuto subire da parte di questo bagnino 'con i tatuaggi nazisti'. Perché oltre ad avere quelli, non rispettava me come donna ma soprattutto come persona - scrive la donna, che aggiunge – Ho lavorato con lui per un lungo periodo. Mi sono, infatti, spesso interfacciata con situazioni disagianti, discriminanti e scomode che mi hanno poi portata a ritirarmi completamente. Mi riferisco in particolare al numero esagerato di commenti di natura razzista, misogina, omofoba e sessista».

Il bagnino ha dichiarato però a un giornale locale che non è stato allontanato, ma se n’è andato per scelta sua. «Non guardo il colore della pelle – ha aggiunto al quotidiano - Questi tatuaggi rappresentano idee mie che non devo giustificare a nessuno. Anzi, ultimamente in piscina ho salvato due pakistani: se fossi stato un razzista li avrei lasciati annegare». 













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