i numeri

L’Apss “vale” 957 milioni in ricadute sul territorio trentino

Bilancio di missione 2020 dell'azienda sanitaria segnato dalla pandemia. Il 73% degli utenti (non Covid) è soddisfatto o abbastanza soddisfatto dell’assistenza



TRENTO. Il Covid – e non poteva essere altrimenti – ha segnato in maniera pesante il bilancio di missione 2020 dell’Azienda sanitaria trentina.

Riorganizzazioni dei servizi, accesso diverso rispetto a prima alle strutture sanitarie sono state conseguenze inevitabili della pandemia e dei lockdown. Ma il risultato finale è comunque positivo anche se con qualche criticità.

«Nel corso del 2020 – ha evidenziato il direttore generale Antonio Ferro – Apss è stata fortemente impegnata sul fronte della gestione dell’emergenza pandemica che ha influito, come tutti ben sanno, sull’attività ordinaria che è stato necessario rimodulare per dedicare risorse umane e strumentali alla prevenzione e cura in ambito Covid. Ciononostante, grazie alla all’impegno e alla dedizione dei nostri operatori, ai quali va ancora una volta il mio ringraziamento per il grande lavoro effettuato durante le fasi più difficili della pandemia, anche nel 2020 la performance complessiva con lo strumento del Bersaglio proposto dal Laboratorio MeS evidenzia, pur con qualche criticità, una buona capacità del Servizio sanitario della Provincia autonoma di Trento di far fronte all’elevato impatto pandemico registrato nel 2020 rispetto alla media delle altre regioni».

«A proposito di classifiche – ha proseguito Ferro – sono in corso approfondimenti volti a verificare il corretto percorso dei flussi di informazioni che sono stati presi in considerazione in una classifica di recente pubblicazione che ha visto la sanità di Trento in posizioni di secondo piano rispetto al panorama nazionale».

Il bilancio di missione 2020 analizza come e con quali risultati Apss ha saputo declinare operativamente la propria missione, che consiste nel gestire le attività sanitarie e socio-sanitarie, promuovere e tutelare la salute dei cittadini, garantire i servizi e le attività comprese nei livelli essenziali di assistenza e in quelli aggiuntivi provinciali, riconoscendo la centralità delle legittime esigenze e aspettative dei cittadini.

Risultati che sono stati messi a confronto con quelli di realtà sanitarie analoghe a livello italiano attraverso vari indicatori, anche misurati nel loro andamento pluriennale. Nel 2020 le attività dell’Apss, sono state stravolte dalla pandemia da Sars-Cov2 rendendo necessaria la riorganizzazione di servizi e funzioni. Nonostante ciò, come evidenziato da una survey condotta dal Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, il 73% delle persone – che non hanno avuto contatto con il Covid-19 – sono state tra abbastanza soddisfatte e completamente soddisfatte dall’assistenza ricevuta dalla sanità pubblica in pandemia.

Per quanto riguarda alcune attività rilevanti nell’ambito della prevenzione collettiva e sanità pubblica, Apss – si legge in una nota – è stata fortemente impegnata su vari fronti al fine di limitare la diffusione del virus Sars-Cov2, come ad esempio contact tracing, indagini epidemiologiche, gestione di isolamenti e quarantene, prenotazione di tamponi diagnostici e di screening, comunicazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per fare fronte comune contro la pandemia.

Durante il 2020 si ritrovano buone performance sulle coperture vaccinali (con un indice di performance Sant’Anna di 3.07 si colloca al secondo posto delle regioni aderenti allo studio), con dati di dettaglio che vedono un deciso miglioramento della copertura per l’antinfluenzale tra gli operatori sanitari (37.88% nel 2019 vs 71.23% nel 2020).

Nonostante il grande impatto della pandemia sulle prestazioni programmate alla pari delle altre realtà italiane, con importanti rallentamenti dovuti alle limitazioni degli accessi alle strutture e all’impiego temporaneo del personale in attività volte a fronteggiare la diffusione del virus, è da registrare un forte impulso all’attività di telemedicina con la messa a disposizione di televisite e finestre telefoniche per pazienti e medici di famiglia.

Si rileva altresì un’ottima performance sui tassi di estensione e adesione agli screening oncologici che rimangono stabili rispetto al 2019. Per quanto riguarda la presa in carico delle donne in gravidanza sono stati mantenuti i tassi di reclutamento (82,15%) e di adesione effettiva (74,50%) al Percorso nascita rispetto all’anno precedente.

Sul fronte dell’assistenza territoriale nel 2020 vi è stato un forte sostegno alle Rsa nella gestione dei pazienti Covid, l’avvio del progetto di potenziamento del supporto assistenziale nelle dimissioni protette a domicilio e la sperimentazione delle Uvm per i minori con la rielaborazione del ruolo del Servizio multidisciplinare adolescenze complesse (SMAC).

Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera, pur garantendo sempre l’attività di urgenza, si è registrata una riduzione dei volumi dell’attività chirurgica programmata mantenendo, pur con qualche criticità in ambiti specifici, buone performance (indicatori Sant’Anna) sugli indicatori di chirurgia oncologica e la migliore performance d’Italia nella gestione efficiente delle fratture al collo del femore.

Si mantiene inoltre un’ottima percentuale di parti cesarei depurati (14,66%, secondi solo al Friuli Venezia Giulia). Da evidenziare che nel 2020, complici le limitazioni collegate alla pandemia, si sono ridotti rispetto al 2019 gli accessi impropri al pronto soccorso e la mobilità attiva e passiva.

Ma non solo, nel bilancio di missione sono messe in rilievo le ricadute sul territorio in termini di sviluppo economico e sociale. Apss è per numero di dipendenti, risorse gestite e rete di relazioni (come ad esempio fornitori, sistema bancario, terzo settore, strutture accreditate con il Servizio sanitario provinciale e personale convenzionato) una delle maggiori realtà economiche della provincia di Trento. In questo senso nel 2020 le ricadute dirette e indirette sul territorio derivanti dalla gestione delle risorse finanziarie di Apss ammontano ad oltre 957 milioni di euro.













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