il ritratto

L’amore per lo sci e la montagna, gli inizi al Sestriere, il sogno della Nazionale: ecco chi era “Mati” Lorenzi

Il 15 novembre avrebbe compiuto 20 anni: «Era cresciuta sulle piste»


Claudia Tomatis


BOLZANO. "Penso di avere talento, perché me l'hanno detto fin da piccola. Il talento si coltiva provando continuamente a fare una cosa, provandoci sempre". Le parole sono di una piccola Matilde Lorenzi: aveva 13 anni e sognava la Nazionale di sci come la sorella Lucrezia e ce l'aveva fatta.

"Ho preso da lei la determinazione. La mia disciplina preferita è il gigante. Da grande vorrei fare slalom e gigante, trovarmi in Coppa del mondo con mia sorella" diceva. E la strada era quella: anche Matilde era entrata, tesserata con l'Esercito, nella Nazionale juniores femminile, portandosi a casa lo scorso anno il titolo italiano assoluto e giovani supergigante, con buoni piazzamenti in discesa e SuperG ai mondiali juniores.

Adesso si stava allenando proprio con la Nazionale in Alto Adige, sul ghiacciaio della Val Senales e una caduta le ha tolto la vita, dopo una giornata di ospedale a Bolzano.

Il 15 novembre avrebbe compiuto 20 anni. E lì, su quelle nevi, si stavano allenando anche Federica Brignone ed altre sciatrici azzurre: tutte sotto choc. "Una preghiera" viene da Sofia Goggia e la Fisi, in lutto, ha sospeso gli allenamenti. Il presidente, Flavio Roda, parla di "tragedia che stanno vivendo tutti". "Terremo vivo il suo ricordo" dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che porta "la vicinanza di tutto lo sport italiano".

"Il mio pensiero è per Matilde, la sua vita spezzata per una drammatica circostanza, nell'ambiente più amato, la montagna, allenando la sua passione, lo sci" sono le parole di Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani. Una morte che lascia sgomento anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Matilde era nata nel Torinese, ma non in montagna. Presto però era andata a vivere lì. "Un posto fantastico, dove sentirsi completamente liberi e lasciarsi andare" secondo la giovane che diceva quanto sciare la rendesse felice. Come il disegno, perché lascia sempre una traccia. Erano stati i genitori, Elena e Adolfo, a scommettere sulla passione sua e della sorella, scegliendo il trasferimento a Sestriere, il meglio per gli allenamenti più tecnici e più complessi.

"Matilde era cresciuta su queste piste, così come la sorella maggiore, 27 anni, che ha già esordito nella Coppa del mondo di slalom speciale e che è tesserata anche lei nell'Esercito" spiega il sindaco del centro sciistico più noto della Via Lattea, Gianni Poncet.

"I genitori vengono da Valgioie, nella Val Sangone, e hanno fatto tanti sacrifici per trasferirsi qui prima e a Oulx poi, in modo che le due sorelle potessero allenarsi - sottolinea Poncet -. Sono rimaste qui entrambe per molti anni, perché avevano iniziato a sciare vicino a casa loro, ma poi avevano avuto bisogno di utilizzare strutture adeguate, finché non sono entrate nella Nazionale. E venivano ancora qui, quando non erano impegnate con la Nazionale". L'ultima volta lo scorso agosto, quando proprio il sindaco, durante il FilmFestival, aveva premiato le due sorelle e Gregorio Bernardi, giovane campione piemontese di SuperG. Per la ex atleta dello Sci club Sestriere il sindaco e l'amministrazione sono intenzionati al lutto cittadino nel giorno dei funerali. Matilde ora tornerà in Piemonte col funerale in programma giovedì mattina a Giaveno.

"La cara Matildina sarà accolta nel camposanto di Valgioie" si legge nel manifesto funebre, in cui i suoi cari, papà, mamma, sorella e i fratelli Matteo e Giosuè, chiedono "non fiori ma raccolta fondi per un progetto in memoria di Matildina". "Un dolore immenso" scrive la sorella. Dalla sua terra arrivano il cordoglio del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, del presidente della Regione, Alberto Cirio, e del presidente del consiglio regionale, Davide Nicco.













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