la pandemia

L’Alto Adige di nuovo in lockdown per tre settimane

Troppo pesanti i dati degli ultimi giorni. Si riparte da lunedì: chiusi nuovamente i negozi, gli studenti tornano in Dad. Divieto di spostamento dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità



BOLZANO. La notizia era nell’aria da giorni, ma ora è ufficiale. La giunta provinciale altoatesina ha deciso un nuovo lockdown di ben tre settimane.

Troppo pesanti i dati degli ultimi giorni: solo nella giornata di oggi, giovedì 4 febbraio, ci sono stati ben 647 casi positivi ed altri due decessi.

Chiuderanno i negozi e anche le scuole: gli studenti delle scuole medie e delle scuole superiori torneranno alla didattica a distanza.

Nonostante la strategia di effettuare test a tappeto su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi, non accenna a calare il numero di persone positive al Sars-Cov2 in Alto Adige, ed è già stato registrato anche il primo caso di mutazione del Coronavirus.

Covid, in Italia superata la soglia delle 90 mila vittime

In Italia è stata superata la soglia delle 90 mila vittime ufficialiper il Covid-19. Con i 421 morti delle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, il totale è arrivato a 90.241

Per questo motivo, la Giunta provinciale si è riunita questa sera (4 febbraio) trovando unità di vedute circa un inasprimento delle misure attualmente in vigore.

Divieto di spostamento dal proprio Comune, negozi chiusi

A partire da lunedì 8 febbraio, e per le successive 3 settimane, vi saranno nuove regole che puntano principalmente a ridurre i contatti fra le persone e, di conseguenza, a limitare la diffusione del Covid-19. In concreto, ciò significa che, contrariamente a quanto avviene ora, vi sarà un generale divieto di spostamento dal proprio comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità. Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell’ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.

Didattica a distanza nelle scuole

Rimane garantita l’apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Identico passaggio, da didattica in presenza a didattica a distanza, anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio. Dopo la settimana di vacanza prevista per il periodo di Carnevale torneranno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre ragazze e ragazzi delle scuole superiori dovranno affidarsi alla didattica a distanza per un’ulteriore settimana.

Limitare i contatti, appello a seguire le regole

Restano valide le norme attualmente in vigore per quanto riguarda la limitazione dei contatti sociali nei luoghi pubblici e privati, comprese le abitazioni, nonché quelle riguardanti igiene e distanziamento sociale. In alcuni ambiti considerati particolarmente a rischio, sarà inoltre obbligatorio indossare la mascherina FFP2. La Giunta provinciale, al termine della riunione, ribadisce che è necessario l’impegno di tutti per poter riaprire le attività fra tre settimane, e fa appello al senso di responsabilità della popolazione. Il rischio di una diffusione delle nuove mutazioni del Coronavirus, infatti, necessita di particolare prudenza. "Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza ner abbattere in maniera duratura i contagi - conclude il presidente Arno Kompatscher - serve l'impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata".













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