L’allarme: «Gli infermieri trentini sono allo stremo»
«Non siamo riconosciuti parte attiva sistema sanitario provinciale» ha detto Daniel Pedrotti all’assemblena dell’ordine delle professioni infermieristiche
TRENTO. "Gli infermieri trentini sono una delle colonne del sistema sanitario provinciale: lavorano ogni giorno in situazioni di carenza di risorse, senza usufruire di riconoscimenti strutturali giuridici ed economici, subendo cambiamenti organizzativi repentini, irruenti, e a volte incoerenti.
Nessuno di loro si è tirato indietro e certamente continueranno ad impegnarsi con competenza e umanità nell'assistere i cittadini, anche se la maggior parte è allo stremo poiché costretti a turni massacranti".
Così, il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) del Trentino, Daniel Pedrotti, in occasione dell'assemblea annuale degli iscritti.
Pedrotti - riporta una nota - ha inoltre rilevato il mancato coinvolgimento degli infermieri nel ruolo di interlocutori e parte attiva del sistema sanitario provinciale.
"Non sono stati riconosciuti come tali - ha detto - nonostante il loro rilevante e indiscusso contributo, spesso al tavolo della politica sanitaria".
In Trentino gli iscritti all'Ordine sono 4.453 (numero che comprende anche 50 infermieri pediatrici). Nel 2021 si sono registrate 187 nuove iscrizioni e 79 cancellazioni. L'84,2% degli iscritti sono donne (3.750). La fascia d'età maggiormente rappresentata è quella tra i 46 e i 60 anni.
Nel corso dell'assemblea, tenutasi al teatro "Melotti" di Rovereto, sono state presentate le linee programmatiche per il 2022, che prevedono di sostenere organici adeguati per garantire standard di sicurezza e qualità delle cure nelle Rsa, negli ospedali e sul territorio, la valorizzazione giuridica ed economica della professione, l'investimento nella formazione, l'attivazione di strutture infermieristiche ai livelli strategici aziendali e provinciali e l'attivazione di un tavolo delle professioni sanitarie e sociali .