Il caso

«Io, imprenditore non vaccinato, vado a lavorare. Dipendenti no vax a casa? L’economia soffre»

Gerhard Tratter, 55 anni, è alla guida della Tratter Engineering Srl, azienda di famiglia con 25 milioni di fatturato che opera nel settore delle materie plastiche



BOLZANO. Gerhard Tratter, 55 anni, imprenditore, è alla guida della Tratter Engineering Srl, azienda di famiglia con 25 milioni di fatturato che opera nel settore delle materie plastiche ed è specializzata in soluzioni automotive. «Lavoriamo - dice - per offrire ai nostri clienti consulenza, progettazione e realizzazione di prodotti di alta qualità».

Anche se non è immunizzato, lui a lavorare ci va lo stesso.

«L’azienda è mia, non vedo problemi. Vuol dire che pagherò la multa». Non gli piace essere definito no vax. «Non sono un anti-vaccinista a 360 gradi, ma in questo caso ho valutato rischi e benefici ed ho scelto. Non ho mai avuto un’influenza, non sono mai mancato da scuola quando ero piccolo o dal lavoro per un qualche virus e non me la sono sentita di vaccinarmi. Credo che ognuno trovi la sua strada e non mi piacciono le costrizioni. Dopotutto il Covid fino ad ora mi ha lasciato stare».

Dallo scorso 15 febbraio i dipendenti non vaccinati non possono più lavorare. «Ne ho un centinaio in tutto tra Italia, Austria e Polonia. In Alto Adige ne lavorano 53 ed in 5 non si erano vaccinati ma si sono ammalati di Covid e quindi adesso non hanno problemi».

Tratter dice che la variante Omicron - che ha messo a letto tantissime persone - ha cambiato le carte in tavola e si augura che il Governo riveda le misure al più presto. «Se lasciamo gli operai specializzati a casa danneggiamo tutta l’economia. Ci perde il Pil, ci ritroviamo meno tasse, alla fine ci rimettiamo tutti. Serve un cambiamento di rotta». E poi attenzione alle certificazioni verdi. «Sono state utilizzate per uno scopo nobile, quello sanitario, ma non sappiamo quali altri applicazioni potrebbero trovare in futuro. E per me ce ne saranno».













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