In Trentino torna a correre l'inflazione: spesa più cara per le famiglie
Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più “costosa” mentre fra le città più care Bolzano è al primo posto mentre Trento è terza con un aumento di quasi il 2%. L’Unione Commercio: «In alcune città i rincari sono letteralmente schizzati verso l'alto, è allarmante»
TRENTO. Si conferma la città più cara d’Italia, e questa non è una novità, ma a Bolzano l’inflazione, nel mese di maggio, è letteralmente esplosa. Lo evidenzia l'Unione Nazionale Consumatori, che ha stilato la classifica delle città più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita sulla base dei dati resi noti dall’Istat.
La classifica delle città più care
Al primo posto, come detto, c'è Bolzano, dove l'inflazione pari a +2,5% si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, mediamente, a 795 euro, ma che schizza a 1.122 euro per una famiglia di 4 persone. Al secondo posto Reggio Emilia, dove il rialzo dei prezzi del 2,2% determina un incremento di spesa pari a 588 euro per una famiglia media, 822 euro per una di 4 componenti, segue Trento, dove il +1,9% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 507 e 710 euro annui. Secondo i dati Istat, l’inflazione registra un aumento annuo dell'1,3%, dal +1,1% di aprile.
Trentino Alto Adige la regione più cara
In testa alla classifica delle regioni più costose, con un'inflazione a +2,1%, il Trentino Alto Adige che registra a famiglia un aggravio medio pari a 569 euro su base annua, 815 euro per una famiglia di 4 persone. Segue l'Emilia Romagna, dove la crescita dei prezzi dell'1,7% implica un'impennata del costo della vita pari a, rispettivamente, 448 e 629 euro, terza la Basilicata (+2,2%, 2° inflazione più elevata), con un rincaro annuo di 439 e 625 euro.
Le città più risparmiose
Tra le città più virtuose, quelle simbolo del turismo, un segno evidente che a maggio i viaggi non sono ancora ripartiti. Roma Firenze e Venezia sono al 2°, 3° e 4° posto tra le città più risparmiose (1° posto a Brescia), con una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a, rispettivamente, 104, 110 e 187 euro su base annua.
L’Unione Consumatori: «Un dato allarmante»
«Il fatto che l'inflazione rialzi la testa ancor prima che i consumi ripartano è già allarmante. Ma in alcune città i rincari sono letteralmente schizzati verso l'alto e sono ancor più preoccupanti. In due città, Bolzano e Reggio Emilia, si supera già la soglia del 2%», afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.