Insetti

In Trentino è arrivata la zanzara giapponese. «Ma le nostre misure di prevenzione sono sufficienti»

La conferma dell’assessore Giulia Zanotelli: «Ecco tutto quello che stiamo facendo assieme alla Fondazione Mach. Compresa una camera di quarantena e un insettario»



TRENTO. La conferma arriva nero su bianco dall’assessore provinciale Giulia Zanotelli: anche in Trentino è arrivata la zanzara giapponese, una delle specie più invasive in assoluto, ancor più della cosiddetta zanzara tigre.

L’assessore ha fatto il punto della situazione sul fenomeno zanzare in trentino rispondendo ad una interrogazione del consigliere Pd Luca Zeni.

«Le campagne di disinfestazione per la lotta alla diffusione delle zanzare sono organizzate e gestite dai singoli comuni che decidono la loro attivazione o meno sui territori di competenza. Sono in capo invece all’Azienda provinciale per i servizi sanitari gli interventi di disinfestazione sul territorio nel caso di focolaio sospetto o confermato di malattie trasmissibili all’uomo da parte di zanzare», srive Zanotelli.

«La Giunta provinciale ha recepito l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025”. Detto Piano contempla, tra le diverse misure di prevenzione, anche la sorveglianza delle nuove specie invasive di zanzare tra le quali figura la Aedes japonicus japonicus (la zanzara giapponese, ndr).

Con la medesima deliberazione, la Giunta provinciale ha demandato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari l’implementazione delle attività previste dal Piano nazionale sopra richiamato alle quali è data attuazione con il supporto e la collaborazione dei laboratori di riferimento provinciale sia per la sorveglianza umana (Unità Operativa di microbiologia e virologia presso il presidio ospedaliero Santa Chiara) sia per quella veterinaria/entomologica (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie), nonché della Fondazione Edmund Mach e, limitatamente alla sorveglianza dei virus West Nile e Usutu, del Servizio Foreste e fauna.

A partire dall’anno 2017, la Fondazione Edmund Mach funge da cabina di regia per il controllo della zanzara tigre (Aedes albopictus) e delle altre zanzare invasive sul territorio trentino. Si ritiene quindi che le attività di sorveglianza entomologica già predisposte siano sufficienti, almeno al momento, a contenere l’ulteriore diffusione della zanzara tigre sul nostro territorio e a prevenire la diffusione della zanzara Aedes japonicus japonicus», prosegue Zanotelli.

«Dal 2008, i ricercatori afferenti al gruppo di Ecologia Applicata del Centro Ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach conducono varie ricerche finalizzate allo studio della presenza e distribuzione sul territorio provinciale della biologia, dell’ecologia, del rischio biologico e dei possibili metodi di controllo di varie specie di artropodi di interesse sanitario, tra cui le zanzare aliene.

Le attività di ricerca, a carattere interdisciplinare ed internazionale, prevedono la realizzazione di campionamenti sul territorio, l’esecuzione di analisi ed esperimenti in laboratorio nonché l’elaborazione dei dati attraverso l’utilizzo di modelli statistici e matematici avanzati; questi ultimi sono indispensabili per analizzare e prevedere, per ciascuna specie di zanzara, la dinamica stagionale in relazione al mutamento delle condizioni climatiche, il rischio sanitario relativo con produzione di mappe, nonché per valutare l’efficacia e il rapporto costo/beneficio delle diverse strategie di contenimento e prevenzione.

A tal proposito si segnalano, in particolare, le sperimentazioni sull’efficacia e sul rapporto costo/beneficio dei trattamenti adulticidi e larvicidi, a diverse scale spaziali, finalizzati a prevenire e contenere eventuali focolai di malattie trasmesse da zanzare, gli studi sui geni di resistenza di Aedes albopictus agli insetticidi e larvicidi e gli studi finalizzati alla comprensione dei processi di interazione/competizione tra variabili ambientali e specie invasive, e di competizione tra specie invasive e specie autoctone.

Presso la Fondazione Mach sono inoltre presenti una camera di quarantena ed un insettario che vengono utilizzati per condurre ricerche finalizzate al controllo degli artropodi di interesse agrario e sanitario. Le attività di ricerca vengono svolte anche in collaborazione con altri Enti di competenza territoriale, quali la Fondazione Bruno Kessler, l’Università di Trento, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, il Muse, il Museo Civico di Rovereto, la comunità dell’Alto Garda e Ledro oltre a vari Comuni del Trentino.

Tra i progetti di ricerca su questo tema a cui la Fondazione Edmund Mach ha partecipato si citano i seguenti: Lexem, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento sul bando “Grandi Progetti 2012”; AedeSpread (Aedes albopictus in northern Italy: molecular markers and mathematical models to predict its potential future spread. Ministero della Salute); EdeNext (Biology and control of vector borne infection in Europe. EU FP7); Mood (MOnitoring Outbreak events for Disease surveillance in a data science context. EU Horizon 2020 Research and Innovation Programme); Aim Cost (Aedes Invasive Mosquitoes. EU Cost Action).

Al fine di favorire la raccolta armonizzata e coordinata e l’analisi dei dati di tipo entomologico ed epidemiologico ottenuti dai ricercatori FEM e dagli altri enti che collaborano alle attività di campionamento, è stato attivato il sito web vettoritrentino.it. Il sito è utilizzato anche per attività di informazione e divulgazione per l’intera cittadinanza, rendendo disponibili numerose informazioni sia sulle specie oggetto di monitoraggio sia sui comportamenti e le buone pratiche da adottare per ridurre la presenza delle zanzare». conclude Zanotelli.













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