Il primo coach di Jannik Sinner: «La sua grande qualità è avere sempre il controllo». Darren Cahill: «Migliorerà ancora»
Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi: «Sarà molto importante da questo momento in poi centellinare le sue risorse»
LA VITTORIA. Sinner batte Dimitrov e diventa numero due al mondo
LE FOTO. La vittoria di Sinner al Masters 1000 di Miami
BOLZANO. Jannik Sinner ha da poco vinto il Miami Open che l'ha proiettato al numero 2 del ranking Atp e negli occhi del suo coach Darren Cahill si leggono emozione ed orgoglio. "Jannik è un bravo ragazzo ed è un piacere lavorare con lui - ha detto in conferenza stampa l'australiano - In questo momento sta giocando con grande sicurezza, il livello espresso in questi giorni è stato fantastico, ma io sono certo che possa fare ancor meglio. La sua evoluzione è in corso. Con il tempo diventerà ancora più forte, più veloce, più saggio e furbo. Migliorerà ancora, ne sono certo, ma godiamoci il momento, sta giocando ad un livello stellare e sta meritando tutto quello che gli sta accadendo". "Jannik sa bene di essere un privilegiato. Fa uno sport che ama e lo fa ad altissimo livello, apprezza ogni aspetto di questa sua vita - ha proseguito Cahill - Ma la cosa che apprezzo moltissimo di lui è che tiene saldamente i piedi per terra, sa che questo è solo uno sport; anche se siamo di fronte ad un professionista serio, è anche un normalissimo ragazzo di 22 anni che ama la sua vita. Ci sono molte cose belle in lui, e molte altrettanto belle in Carlos (Alcaraz, ndr)... per certi versi sono simili. E' per questo motivo che il tennis adesso è in ottime mani".
Massimo Sartori, vicentino, ha il merito di aver intuito per primo il diamante che si nascondeva nell'acerbo Jannik Sinner tredicenne: "Il merito è tutto di Jannik, che non si è mai tirato indietro davanti al lavoro, fino a bruciare le tappe e raggiungere il numero 2 del ranking a 22 anni" ha dichiarato. E' stato il suo primo coach, quando l'altoatesino era ancora indeciso tra sci e tennis, indirizzandolo verso il secondo, con gli splendidi risultati che ne sono seguiti, fino alla vittoria di ieri nel Miami Open.
"La sua capacità più grande è sempre stata avere il controllo su ciò che fa, in sicurezza, senza perdere mai il filo. Poi, gli può succedere di perdere, ma questa dote non lo abbandona - ha spiegato Sartori, 57 anni, a 'Radio anch'io sport' (Rai Radio 1) - Per qualità del tennis, in questo momento nessuno può stare al suo passo. Jannik vive per diventare il numero uno e insegue questo obiettivo ogni giorno". Se fino a qualche anno fa "c'erano 5-6 giocatori che potevano contrastarsi tra loro", da Djokovic e Nadal a Federer e Murrey per citare soli i più noti, "in questo momento Sinner è di un altro livello - ha sottolineato Sartori - Alcaraz è fortissimo, ma non ha la capacità di restare ad un numero di giri così alto nell'arco di tutto il match, Djokovic è ormai avanti con gli anni e dietro non vedo granché".
Il serbo ha di recente divorziato dal proprio coach, Goran Ivanisevic: "Penso che abbia cercato uno stimolo forte, perché ha capito che il rapporto si era un po' appiattito - ha ipotizzato Sartori - Ha tutta la qualità per giocare ancora qualche anno ad alto livello. Ma, se non sei in grado di contrastare la velocità del tennis di Sinner, in questo momento non hai scampo". Dietro Sinner c'è un movimento tennistico italiano in crescita e Sartori attribuisce questa età dell'oro "al lavoro che abbiamo iniziato 20 anni fa, quando con un gruppo di allenatori ci siamo dedicati ai giovani, per lavorare bene con loro".
Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha espresso a SuperTennis il suo orgoglio per il trionfo dell'azzurro a Miami e per il momento d'oro del tennis italiano: "Abbiamo un mattatore che si chiama Jannik Sinner. Sta battendo tutti i record, che non avevamo nemmeno sognato perché non pensavamo che sarebbe potuto succedere. Ma sta accadendo, e con una fretta che nessuno avrebbe potuto immaginare".
La svolta del suo percorso a Miami, ha dichiarato Binaghi, "è stata l'ultima ora del quarto di finale contro Machac. Ha alzato il livello rispetto alle partite precedenti e da lì ha giocato un tennis stratosferico". Un gioiello prezioso che va tutelato, anche con qualche cambiamento alla sua programmazione. "Ha giocato tante partite, e con tanta pressione perché è l'uomo da battere - ha sottolineato Binaghi - Adesso andiamo verso un periodo molto denso della stagione. Ci saranno gli Internazionali d'Italia, il Roland Garros, Wimbledon, le Olimpiadi, lo US Open, la Coppa Davis e le Nitto ATP Finals. Sarà molto importante da questo momento in poi centellinare le sue risorse, come Jannik ha già saputo fare in periodi non sospetti, come quando saltò le Olimpiadi a Tokyo o il girone di Davis a Bologna. Ora penso che debba rifiatare un po' per arrivare ai cinque, sei appuntamenti più importanti della stagione al meglio: sarà il favorito in tutti, se in condizioni fisiche e mentali ottimali".