anziani

Il Patt: «La Provincia deve rivedere i criteri per l’accesso alle Rsa»

La consigliera provinciale Paola Demagri: «Molte strutture hanno posti letto autorizzati ma non convenzionati. Un primo intervento potrebbe essere quello di trasformare in posti convenzionati quelli che attualmente non lo sono»



TRENTO. Il gruppo consiliare del Patt, su iniziativa della consigliera Paola Demagri, ha depositato una mozione che impegna la giunta provinciale «a rivedere il numero dei posti letto autorizzati e convenzionati all’interno delle RSA sul territorio provinciale, trovando un criterio chiaro per tutto il territorio, riducendo così le disparità fra i cittadini».

«In questo periodo nel quale è necessario e urgente modificare molti aspetti della gestione delle RSA – afferma Paola Demagri – la Giunta deve impegnarsi per garantire a tutti i cittadini trentini le stesse possibilità. E’ infatti chiaro da una semplice analisi dei dati che alcune zone come ad esempio la Val di Non sono penalizzate dal punto di vista dei posti disponibili. Parliamo di una differenza abissale: in Val di Non sono autorizzati 253 posti per una zona con più di 39.000 abitanti, e in una zona come le Giudicarie, con un numero di abitanti simile ma leggermente inferiore, sono autorizzati 537 posti, vale a dire più del doppio. Questa situazione causa anche una problematica economica per le strutture che hanno posti autorizzati ma non convenzionati con la PAT e che in questo periodo restano vuoti e non beneficiano di nessun indennizzo provinciale. Infatti in questi mesi una concausa di fattori ha fatto si che molti anziani e i relativi caregiver preferissero restare a domicilio anziché servirsi delle cure delle RSA. Un primo intervento – continua la Consigliera Demagri – potrebbe essere quello di trasformare in posti convenzionati quelli che attualmente non lo sono, per aiutare le strutture a tamponare le difficoltà del periodo ed adattare il sistema alla richiesta dell’utenza che in questi mesi è stata completamente stravolta».

Guardando poi all’evoluzione delle patologie dell’anziano, in modo particolare a quelle legate all’area cognitiva (demenza senile, morbo di Alzheimer), il Patt propone «che presso le RSA della Val di Non si sviluppi il nucleo dedicato per le demenze che ad oggi non è disponibile».













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