Il maxi furto di occhiali in Alto Adige? Era una simulazione
I carabinieri di Bressanone hanno scoperto come il colpo da centinaia di migliaia di euro avvenuto da Woodone sia stato in realtà simulato del proprietario
BOLZANO. A seguito di un furto patito nel fine settimana del 14-15 gennaio, il proprietario di Woodone, noto negozio di occhiali di Bressanone, aveva presentato denuncia ai carabinieri della compagnia di Bressanone.
Nella notte a cavallo tra domenica 14 e lunedì 15 gennaio 2018, infatti, secondo quanto denunciato dal commerciante, ignoti si sarebbero introdotti all’interno del negozio, attraverso una vetrata frantumata il giorno precedente da un automobilista che aveva perso il controllo del suo veicolo.
Secondo il denunciante, gli ignoti malfattori si sarebbero introdotti in azienda sfondando il pannello provvisorio posto sull’anzidetta vetrata ed avrebbero rubato un cinquantina di montature di occhiali dagli espositori al piano terra, per poi razziare da un magazzino quasi 4000 montature di occhiali di legno per un valore di alcune centinaia di migliaia di euro.
Le meticolose indagini condotte dai carabinieri di Bressanone hanno permesso di fare chiarezza su quanto occorso. Qualche giorno dopo i militari dell'arma hanno infatti recuperato tutte le montature in legno e gli occhiali denunciati quali rubati, capendo però che molto probabilmente si era trattato di una simulazione di reato. La refurtiva infatti, è stata trovata nascosta proprio in alcuni altri magazzini dello stesso negozio e in locali nella disponibilità del proprietario, occultati all’interno di numerosi scatoloni.
Ad insospettire gli investigatori, fin da subito, è stata la particolarità degli oggetti rubati, poiché, per gli ipotetici malviventi, vi sarebbe stata l’oggettiva difficoltà di piazzare sul mercato le montature, tutte marchiate dal produttore con incisioni al laser, e sulle quali le lenti possono essere montate solo da pochi ottici specializzati.
Questo ed altri elementi hanno indotto i carabinieri a richiedere alla procura di Bolzano di eseguire una perquisizione proprio presso i locali del denunciante, riscontrando i propri sospetti dopo il rinvenimento dell’intera refurtiva denunciata come rubata.