Il giudice del lavoro: «Illegittima la nomina del dirigente generale dell’Avvocatura trentina»
Piazza Dante condannata. Ma Zeni del Pd attacca: «La Provincia non ha dato avvio alla procedura di reclutamento»
TRENTO. Il giudice del lavoro ha dichiarato illegittima la nomina del dirigente generale dell'Avvocatura della Provincia, l'avvocato Giacomo Bernardi. Contro questa delibera della Giunta provinciale - scrive in una nota il consigliere provinciale del Pd, Luca Zeni - aveva presentato ricorso uno degli avvocati della Provincia e si era verificata l'anomala situazione di una causa di lavoro che vedeva coinvolti da un lato, a tutela dei propri diritti, uno degli avvocati più esperti dell'Avvocatura provinciale e, dall'altro, il dirigente generale dell'Avvocatura stessa.
Lapidaria la motivazione del Giudice: "l'irragionevolezza della previsione trova conferma nell'esito della selezione, che ha visto prevalere un candidato, quale il convenuto, sostanzialmente privo di quella "consolidata e specifica esperienza nella cura di rilevanti cause in termini quali/quantitativi di difesa della pubblica amministrazione". Il Giudice ha quindi condannato la Provincia alla rinnovazione della procedura di reclutamento del Dirigente generale dell'Avvocatura condannando la stessa anche al pagamento delle spese.
Zeni ha presentato un'interrogazione chiedendo lumi sulla delibera della Provincia e per quale motivo, nonostante la sentenza sia datata 5 aprile, piazza Dante non abbia dato avvio alla procedura di reclutamento del dirigente.