la riflessione

Il “conflitto” fra uomo e orso: una conferenza analizza le possibili soluzioni

Sabato 1° febbraio nella sala conferenze Caritro di via Calepina a Trento tanti esperti all’iniziativa organizzata dalla campagna StopCasteller



TRENTO. “Orsi e umani in Trentino. Una coesistenza (im)possibile?” è il titolo della conferenza, ad ingresso libero, dedicata alla situazione degli orsi in Trentino, che si svolgerà sabato 1° febbraio, dalle ore 9, nella sala conferenze Caritro di via Calepina 1. La giornata di divulgazione è organizzata dalle attiviste e dagli attivisti della campagna StopCasteller, che da anni si battono per una convivenza pacifica uomo-orso in Trentino, e prevede gli interventi di sedici specialisti, provenienti da diversi ambiti della conoscenza, che cercheranno di rispondere alla domanda esplicitata nel titolo, fornendo una panoramica completa della situazione, analizzando le cause alla base del conflitto uomo-orso, le possibili soluzioni e le best practice adottate in altri contesti.

Si potrà seguire la conferenza anche in diretta streaming sul sito stopcasteller.it dove sono disponibili il programma completo e le biografie dei relatori. Interverranno gli etologi Roberto Marchesini e Francesco de Giorgio, il veterinario forense Rosario Fico, l'avvocato  dell’associazione Lndc Animal Protection Paolo Letrari, lo zoologo Davide Rufino, il naturalista Gabriele Bertacchini, l'antropologo e scrittore Duccio Canestrini, Carlo Brentari ed Andrea “Mubi” Brighenti, docenti di sociologia e filosofia all'Università di Trento, i sociologi Walter Baroni e Gabriella Petti, la scrittrice e insegnante nei licei trentini Claudia Boscolo, Roberto D'Alba, dottorando in studi Storici all'Università Ca Foscari di Venezia, Matilde Anderloni e Leda Maiello, laureande in Enviromental Humanities all’Università Ca' Foscari di Venezia e Chiara Stefanoni filosofa e ricercatrice all’Università di Luneburg.

“Gli ultimi provvedimenti della Giunta Fugatti ed una narrazione basata sulla paura hanno accresciuto la tensione sociale nei confronti dell'orso bruno in Trentino, spingendo la popolazione di orsi sempre più sul baratro dell'estinzione. Per questo - dichiarano gli attivisti della campagna StopCasteller - abbiamo organizzato una conferenza per fare chiarezza: in un contesto politico polarizzato e mediatico fortemente influenzato da narrazioni allarmistiche, spesso infondate, è fondamentale sfatare i luoghi comuni e le paure irrazionali che alimentano l'ostilità nei confronti di questo animale”.

“Crediamo fermamente che la convivenza tra uomo e orso sia possibile e auspicabile, ma servirebbe un'inversione a U nelle politiche provinciali - continuano gli attivisti della campagna StopCasteller. - Tra abbattimenti agiti sul filo dell’illegalità, endorsement a gruppi che auspicano apertamente l'eradicazione di lupi e orsi, nessuna ferma condanna del bracconaggio e soprattutto nessuna prevenzione reale volta a evitare futuri incidenti, il Trentino agisce come fosse uno staterello indipendente con leggi proprie in grado di aggirare le norme comunitarie al punto che il “caso Trentino” è argomento di dibattito e ricerca in diversi atenei italiani. Chi tira i fili della paura incontrollabile che si è generata negli ultimi due anni e con quale scopo? Siamo davvero di fronte a un fenomeno che si è avviato spontaneamente dal basso? Che ruolo esercita buona parte della stampa nell'amplificazione di queste reazioni? E ancora, in che modo la conoscenza ed il rispetto delle altre specie potrebbe portare benefici all'intero territorio e ai suoi abitanti, umani e animali? Che relazione c'è fra la figura dell’animale problematico e la xenofobia esercitata anche nei confronti di gruppi umani sgraditi? A queste e altre domande risponderemo il 1° febbraio insieme a chi queste dinamiche le studia da tempo”. C.L.













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