Il bracconaggio nel mirino della Provincia: via la licenza per 5 anni
Arriva la nuova legge dell'assessora Zanotelli: raddoppiato lo stop alle doppiette per i casi più gravi e aumento delle multe
TRENTO. Il bracconaggio nel mirino della provincia. La nuova legge sulla caccia firmata dall'assessora Giulia Zanotelli prevede che per i casi più gravi possa venire tolta la licenza a chi spara al di fuori dalle regole sino a cinque anni: uno stop che viene quasi raddoppiato visto che la normativa in vigore dal 1991 stabiliva un periodo massimo di tre anni senza poter imbracciare la doppietta.
La legge dell'era Malossini-Micheli non aveva goduto di una profonda revisione praticamente da quando era stata approvata: il profondo restyling delle regole deciso dell'amministrazione Fugatti prevede che il settore che interessa circa 6000 trentini venga amministrato con strumenti più snelli (ed in quest'ottica va inquadrato il superamento del Comitato faunistico).
La revisione della legge approderà in commissione nelle prossime settimane ma la delibera che ne riassume i contenuti testimonia il fatto che, per chi non osserverà con rigore le regole, ci saranno sanzioni molto salate.
Vediamo: per chi va a caccia senza assicurazione è prevista una multa da euro 124 a euro 744 e la sospensione del permesso annuale di caccia (o del permesso d'ospite annuale) per un periodo di un anno.
Una sanzione da euro 185 a euro mille e cento (e stop di un anno al permesso) per chi esercita senza autorizzazione la caccia all'interno delle aziende faunistico-venatorie, nei centri pubblici o privati di riproduzione e nelle riserve.
Ancora: sanzione amministrativa da euro 124 a 744 per chi esercita la caccia in violazione degli orari consentiti o abbatte, cattura o detiene fringillidi in numero non superiore a cinque. Utilizzare richiami non autorizzati costa la bellezza di mille e 100 euro per la prima volta ma se pizzicati ancora la sanzione può arrivare a 1860 euro.