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I sindacati e le Acli: «I sostegni alle famiglie non si toccano, la Provincia di Trento faccia pressing sul Governo»

Nel decreto mancherebbe, spiegano, una clausola di salvaguardia che rende i welfare provinciale integrativo rispetto a quello nazionale



TRENTO. I sostegni alle famiglie trentine (sostegni a rischio, spiegano) sono al centro di un duro documento firmato da Cgil. Cisl e Uil del Trentino assieme alle Acli.

"A pochi giorni dall’avvio del Festival della Famiglia e di fronte al silenzio della Giunta provinciale, Cgil Cisl Uil e Acli esprimono forte preoccupazione per l’impatto che l’assegno universale nazionale potrà avere sul welfare familiare trentino e, dunque, anche sulle tasche delle famiglie che risiedono in provincia.

Siamo molti preoccupati - spiegano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con il presidente delle Acli, Luca Oliver - perché, pur avendo sollecitato la Provincia da ormai due anni ad un confronto su tema delle politiche familiari, ad oggi non abbiamo alcuna comunicazione ufficiale sulle possibili modalità di coordinamento tra la nuova misura statale e quelle provinciali e tra l’Icef e l’Isee.

Non sarebbe in alcun modo accettabile però che a pagare il conto di difficoltà amministrative o contabili, fossero le famiglie trentine. Le risorse per sostegni provinciali non si possono toccare”.

Nel decreto legislativo che dà il via libera al nuovo assegno nazionale per i figli, sarebbe- spiegano sindacati ad Acli, assente una norma che renda pienamente complementari i sostegni statali con quelli provinciali. 

“Ciò potrebbe riservare brutte sorprese ai nuclei trentini. L’urgenza per sindacati e Acli è che la Giunta provinciale faccia pressing sul governo perché nella versione definitiva del decreto sia inserita la clausola di salvaguardia che renda gli interventi di Trento e Bolzano integrativi rispetto a quelli statali, permettendo quindi di scomputarli dalle dichiarazioni Isee.

In attesa e nella speranza che ciò si concretizzi, bisogna evitare ogni ipotesi di taglio, riduzione o peggio sospensione delle misure provinciali a favore della famiglie.

Sarebbe davvero un controsenso - mettono le mani avanti i tre segretari provinciali e il presidente delle Acli. – Nel momento in cui i nuclei familiari vivono ancora l’incertezza dell’emergenza pandemica sarebbe gravissimo se si vedessero rimodulati gli assegni unici provinciali. Adesso serve ampliare gli interventi economici per i nuclei familiari con figli, sicuramente non ridurli, né sospenderli”.

Per questo sindacati e Acli chiedono alla Giunta massima chiarezza e maggiore condivisione nella gestione di questa delicata partita.













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