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VALDAONE. Il presidente di EscoBim Franco Panelatti risponde a dubbi e accuse esposti dal consigliere Virginio Bugna nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Valdaone in merito al...


Stefao Marini


VALDAONE. Il presidente di EscoBim Franco Panelatti risponde a dubbi e accuse esposti dal consigliere Virginio Bugna nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Valdaone in merito al teleriscaldamento comunale. Lo avrebbe voluto fare anche in aula, al consiglio comunale di giovedì, ma è stato bloccato dalle stesse minoranze, che si sono appellate al regolamento.

«Non c’è nessuna crisi finanziaria e il nostro bilancio è solido – esordisce Panelatti – è vero che abbiamo chiesto al nostro socio di maggioranza, il Bim del Chiese, un prestito da 2,5 milioni di euro ma ciò è avvenuto per un fatto burocratico. A dicembre 2018 avevamo emesso tutta una serie di fatture nei confronti degli enti soci (cioè Comuni, Bim del Chiese e 3 Case di Riposo ndr) senza che questi potessero pagare subito mentre noi avevamo saldato i nostri fornitori. Ne è conseguita una crisi di liquidità che ci ha costretto a chiedere il prestito che ci è stato concesso a interesse. Il punto è semplice, noi paghiamo i fornitori a 30 o a 60 giorni ma i Comuni lo fanno a 90. Diverso è invece il discorso della lettera a Valdaone. Il teleriscaldamento e la centrale sono stati finanziati con 1,8 milioni dal Comune e 3,3 milioni dalla Provincia, pagabili in rate annuali in 10 anni. Contavamo di finire i lavori nel 2017 ma siccome il Comune ci ha chiesto di posare anche le tubazioni dell’acquedotto li abbiamo terminati nel 2019. Nella nostra lettera chiedevamo solo che Valdaone valutasse di pagarci le 2 rate intercorse da inizio lavori piuttosto che cominciare da quest’anno».

Bugna ritiene scarsa la qualità delle opere, Panelatti risponde così: «Penso che sia una valutazione più politica che tecnica del consigliere. Posso solo dire che le caldaie degli edifici serviti dal teleriscaldamento non funzionano più. L’acqua viene scaldata dal nostro scambiatore calore. Per evitare disguidi abbiamo solo evitato di disinstallare le vecchie caldaie nel corso dell’inverno. Non è poi vero che non potremo più allacciare i privati. Qualora lo facessimo dovremmo semplicemente segnalarlo all’autorità che valuterà se inserirci o meno nelle attività di regolazione. Di fatto esiste la volontà politica di allacciare i privati ma non c’è ancora un progetto a riguardo».

Il presidente di EscoBim conclude parlando del presunto inquinamento della centrale: «La Provincia ha valutato le emissioni dei nostri impianti fissando limiti stringenti, a fronte di ciò dire che si inquina più che col carbone mi pare pericoloso. Per quanto riguarda l’aspetto economico è ovvio che finché il numero delle utenze di Valdaone resta così limitato i cogeneratori aiutano nella sostenibilità visto che ricevono una tariffa incentivante perché producono energia da fonte rinnovabile».













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