Saranno abbattuti 5 edifici dei 15 che erano a rischio demolizione

STREMBO. Tra i provvedimenti presi l’altra sera dal Comitato di gestione anche la pavimentazione, in calcestruzzo armato, di un tratto della strada forestale “Zapel”, lungo 560 metri, che va da malga...



STREMBO. Tra i provvedimenti presi l’altra sera dal Comitato di gestione anche la pavimentazione, in calcestruzzo armato, di un tratto della strada forestale “Zapel”, lungo 560 metri, che va da malga Grual alla località Busa di Grual, nel territorio comunale di Pinzolo. Inoltre, ad ampia maggioranza, con 1 voto contrario e 5 astenuti, è stato approvato il primo stralcio del Piano di gestione del patrimonio edilizio che prevede la demolizione di 5 edifici sui 15 che erano stati presi in considerazione in un primo momento: l’ex deposito in legno della stazione di arrivo della cabinovia Enel a Cornisello, in val Nambrone; una legnaia a servizio di un edificio privato a Caret, in val Genova; un ex ghiacciaia e il deposito della teleferica in val Brenta; una residenza estiva in affitto a privati in val Algone e una legnaia di servizio vicino ad una baita privata al lago di Tovel.

«Il Piano – è riportato in un comunicato del Parco – è stato redatto per risolvere definitivamente il problema degli edifici incongrui, ritenuti paesaggisticamente impattanti all’interno dell’area protetta. Recependo le ultime indicazioni del Comitato scientifico delle aree protette, la proposta del parco prevedeva la demolizione di 6 dei 15 edifici in questione in quanto non destinati ad una funzione pubblica propria».

Su proposta di Arturo Povinelli, sindaco di Carisolo, è stata stralciata dal piano di demolizione la stazione di arrivo della cabinovia Enel a Cornisello in quanto «rientrerebbe in un progetto di valorizzazione storica dell’area con un suo utilizzo a scopi didattici a cui si sta pensando da tempo». Riguardo poi ad un piccolo edificio degli anni Sessanta in val di Tovel, con architettura di design dell’epoca, il Comitato di gestione ha richiesto che «sia ricostruito secondo modelli tradizionali e coerenti con l’ambiente».

Ora il Piano stralcio sarà sottoposto, obbligatoriamente, all’attenzione della giunta provinciale per la sua definitiva approvazione. (pa.pi.)













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