San Lorenzo, conferenza sul recupero di castel Mani

SAN LORENZO IN BANALE. Da troppo tempo un castello medioevale, castel Mani, nel Banale, territorio di San Lorenzo Dorsino, langue nel disinteresse generale, senza alcun progetto di rivisitazione. Da...



SAN LORENZO IN BANALE. Da troppo tempo un castello medioevale, castel Mani, nel Banale, territorio di San Lorenzo Dorsino, langue nel disinteresse generale, senza alcun progetto di rivisitazione. Da qui l’interesse per la serata culturale sul castello programmata stasera da comune San Lorenzo Dorsino e Università di Trento- facoltà di ingegneria edile-architettura, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni culturali e l’Istituto italiano castelli – sezione Trentino Alto Adige. In sala consiliare comunale, dalle 20.30, avrà luogo la serata sui “Ruderi di Castel Mani nel Banale fra valorizzazione e conservazione”, introdotta dai relatori della tesi di laurea Alessandra Quendolo e Maurizio Costantini, dell’Università degli studi di Trento, con Luca Gabrielli della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.

Saranno presenti Franco Marzatico, Soprintendente pe ri beni culturali e Giorgia Gentilini, dell’Istituto italiano dei castelli. Sarà un momento di maggiore conoscenza del castello in una con il grido d’allarme per attuare un piano di recupero e valorizzazione dell’immobile, finora destinato alla dimenticanza o quantomeno all’indifferenza.

I superstiti robusti muri di Castel Mani, che cingono ancora adesso il rilievo rupestre, invaso dalla vegetazione selvaggia soprastante Glolo, una delle sette ville di San Lorenzo, attendono da tempo un progetto che li rimetta al centro dell’attenzione.

Non si parla di valorizzazione quanto di maggiore conoscenza e di inserimento in un percorso di senso, che ridia un senso compiuto all’antica fortezza vescovile delle sette ville del Banale. In fatto storico che vi abbiano trovato rifugio durante le lotte medioevali ben due principi vescovi, Enrico II dell’Ordine Teutonico e Giorgio Lichtenstein, all’epoca delle lotte per la supremazia sulla regione tridentina delle vicine signorie, la dice lunga sull’importanza strategica di Castel Mani.

Tramontata quell’urgenza, rimane comunque l’aspetto storico a farci rimarcare quanto sia urgente cominciare a pensare a valorizzare gli ultimi ruderi castellani. (g.ri.)















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