Rischio di spopolamento Castel Condino è in ansia
CASTEL CONDINO. Vivere nei piccoli paesi di montagna è sempre più difficile. Di fronte al rischio dello spopolamento a Castel Condino, 227 abitanti abbarbicati fra le montagne che sovrastano la Valle...
CASTEL CONDINO. Vivere nei piccoli paesi di montagna è sempre più difficile. Di fronte al rischio dello spopolamento a Castel Condino, 227 abitanti abbarbicati fra le montagne che sovrastano la Valle del Chiese, lo scorso 29 marzo il consiglio comunale ha approvato una mozione indirizzata alla giunta provinciale chiedendo misure concrete a tutela delle zone disagiate di montagna.
«È sempre più evidente come un sistema economico basato esclusivamente sul profitto elimini tutto ciò che è ritenuto improduttivo - scrivono il sindaco Stefano Bagozzi e i suoi - in questi ultimi 20 anni, la finanza è divenuta il termine di governo principale, ed in una realtà sempre più globalizzata ha cancellato quei principi di solidarietà e di mutuo aiuto su cui un'intera generazione ha creduto. In questi anni la diminuzione dei servizi ha portato alla riduzione della popolazione e, di conseguenza, la riduzione della popolazione ha portato ad una diminuzione dei servizi: un giro vizioso che ha delegittimato territori, comunità, Comuni. Chiediamo un sistema non assistenzialistico, ma perequativo, che riconosca le difficoltà morfologiche di un territorio diverso e difficile. Che la città, il centro maggiore, diventi motore di valorizzazione dei borghi alpini rendendosi conto che se il territorio vive, ne beneficiano anche i centri maggiori, ma se il territorio si atrofizza, le conseguenze non rimarranno contingentate».
All'analisi generale si accompagnano le richieste. Fra di esse, l'esenzione dal pagamento dell'energia elettrica per le attività economiche che prestano servizi al cittadino, il sostegno alle attività di sfalcio e coltivazione agricola svolte da famiglie a presidio del territorio, la garanzia dei servizi medici di base anche vincolando medici e dottori a prestare almeno servizio settimanale e incentivi economici come buoni per l'acquisto di combustibile.
Istanze che il sindaco Stefano Bagozzi ritiene necessarie: «Purtroppo si fa sempre più concreto il rischio che anche in Trentino i piccoli Comuni si tramutino in villaggi turistici o abitati fantasma - conclude il primo cittadino - con questo atto chiediamo che la Provincia ci aiuti a ridurre i tanti disagi per chi vuole continuare a presidiare la montagna. È facile investire su località blasonate dove i ritorni sono immediati. Per farlo su piccole comunità fuori mano serve invece il coraggio di difendere coi fatti il senso autentico dell'Autonomia».