madonna di campiglio 

Rifugio Spinale o Chalet? La riflessione di Martini

GIUDICARIE. «Chalet Fiat o Rifugio Spinale?» Vittorio Martini, già sindaco di Ragoli per svariate legislature e persona che vive l’amore per il territorio e la passione per le istituzioni, dopo una...



GIUDICARIE. «Chalet Fiat o Rifugio Spinale?» Vittorio Martini, già sindaco di Ragoli per svariate legislature e persona che vive l’amore per il territorio e la passione per le istituzioni, dopo una gita sul monte Spinale si è posto alcune riflessioni consegnate in Comune a Tre Ville e alla Comunità delle Regole di Spianale e Manez e che condivide coi giudicariesi.

«Questa riflessione, afferma Vittorio Martini, mi è sorta quando nell’arrivare in funivia a Cima Spinale uno dei punti panoramici più belli del nostro territorio, una famiglia di turisti era preoccupata di non trovare la strada per lo “Chalet Fiat”. Ho fatto notare loro che “Chalet Fiat” era inesatto, che si trattava del “Rifugio Spinale”. Lo smartphone che mi hanno mostrato indicava “Chalet Fiat”, mentre “Spinale” è relegato all’indirizzo via Monte Spinale. Sceso dalla cabinovia e guardo le distese di pascoli e cime, lì rivedo i nostri nonni e la loro passione nel raccontare la storia della montagna, delle Regole di Spinale e Manez, l’orgoglio di appartenere a queste Comunità che ritenevano diverse e proprio per questo preziose. Il loro senso di appartenenza non era il desiderio di isolarsi ma, al contrario era voglia di far conoscere agli altri le occasioni di stupirsi di fronte a luoghi, persone e stili di vita che ci rendevano e dovrebbero ancor oggi rendere interessanti. Ripensando al rifugio che ha il nome di una fabbrica di auto indubbiamente importante, mi chiedo «cosa centra coi pascoli di Spinale e la nostra storia? Cosa resterà?».

In nome di un’economia turistica che ha portato del benessere, stiamo rinunciando a quello che ci ha reso “interessanti”. Stiamo perdendo quell'identità culturale che ci ha formato e fatto crescere. Accanto alla capacità di essere ospitali in un ambiente così speciale, non dobbiamo vendere il nostro e profondo “essere”, non dobbiamo rinunciare ai nomi dei nostri luoghi e alla nostra storia. Che gente saremo se, in nome di un beneficio materiale e limitato, perderemo il piacere di sentirci unici? (w.f.)













Scuola & Ricerca

In primo piano