Provinciale a senso unico proteste a Riccomassimo 

Una vicenda controversa. Un privato cittadino ha vinto una causa contro Piazza Dante Sono iniziati i lavori di restringimento della carreggiata con notevoli disagi per gli automobilisti 


Stefano Marini


Riccomassimo. Due paesi, Lodrone e Riccomassimo, in subbuglio per il restringimento di una strada provinciale. Succede a Storo, dove parecchi cittadini residenti nelle frazioni in questione sono sul piede di guerra per una vicenda che a ben guardare ha un vago sapore kafkiano... ma al contrario, visto che è la Provincia Autonoma di Trento, su ingiunzione del tribunale, che sta delimitando la carreggiata per conto del privato cittadino che l’ha sconfitta.

La vicenda in realtà è annosa ed è arrivata all’onore delle cronache solo dopo che le sue conseguenze si sono manifestate in concreto.

L’antefatto

A quanto è stato possibile ricostruire i fatti sarebbero i seguenti. Verso la fine degli anni 2000 un privato cittadino residente a Lodrone si è trovato a discutere con la Provincia per uno spiazzo di sua proprietà posto a lato della strada provinciale che da Riccomassimo sale verso il confine con la Lombardia e alle località montane appartenenti a Lodrone. Il proprietario lamentava l’erosione della sua piazzola dovuta all’acqua che sgorgava da monte nei periodi di pioggia. Ma come fare? La provinciale in questione è la tipica strada di montagna, quindi stretta e tortuosa, e lo spiazzo oggetto della diatriba era da sempre utilizzato per consentire il passaggio di 2 veicoli senza che uno di essi fosse costretto ad innestare la retromarcia per centinaia di metri. Inoltre i mezzi spazzaneve provinciali ne facevano uso per manovra. Impedire fisicamente all’acqua di raggiungere lo spiazzo avrebbe potuto comportare il restringimento della carreggiata, un’ ipotesi evidentemente poco auspicabile...

Nel 2009 la questione parve appianarsi con un accordo bonario.

L’accordo bonario

Non è ancora stato possibile verificarlo con gli uffici, ma a quanto pare la Provincia si prese in carico l’onere di procedere a una “regimazione delle acque”. Poi però le cose andarono diversamente. L’accordo venne accantonato e si finì in tribunale. A seguito dei tempi standard della giustizia il verdetto finale venne emanato nel dicembre 2018 con la vittoria del privato. Il giudice considerava vincolante l’accordo sottoscritto dalla Provincia nel 2009 e quindi le ingiungeva di farvi fronte. Lì per lì non se ne era accorto praticamente nessuno, ma le conseguenze della sentenza si sono manifestate un paio di giorni fa, allorquando i lavori hanno preso il via... facendo presagire proprio un restringimento della carreggiata e causando prima lo sgomento e poi l’arrabbiatura di molti di coloro che se li sono trovati di fronte. In effetti in disagio per il traffico appare piuttosto evidente e nonostante sia una strada di montagna di gente che sale e scende da quelle parti c’è n’è parecchia. A far specie poi è che sia la Provincia ad intervenire e a pagare per dei lavori che di fatto finiscono per rendere più difficoltosa la viabilità ai cittadini, e viene da chiedersi se l’accordo stipulato a suo tempo sia stato prudente da parte dell’ente pubblico.

Il sindaco Turinelli

Ne è persuaso il sindaco di Storo Luca Turinelli che dichiara: «In tutta franchezza ritengo che la Provincia avrebbe dovuto agire in altra maniera sin dal 2009, facendo tutto il possibile per acquisire la proprietà di quella piazzola. Purtroppo il Comune non può intervenire perché la strada appartiene alla Provincia e tutta la questione si è sviluppata a seguito di un contenzioso fra il privato proprietario dello spiazzo e la Provincia stessa, terminato in tribunale con la sconfitta dell’ente pubblico. Per quanto riguarda il Comune di Storo, come sindaco condivido l’indignazione dei cittadini, che è anche la mia. Appena termineranno i lavori verificheremo che la circolazione sia garantita ed abbiamo già interessato la polizia locale per i provvedimenti di competenza».













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