Parco, visitatori in crescita ma anche sempre più auto 

I dati della stagione. Gli ospiti aumentano, usano le navette (+9%) rispetto al 2018, ma entrano sempre più veicoli (+7%). Il presidente Masè: «Riconsiderare il concetto di limite»



Strembo. I visitatori del parco Adamello Brenta aumentano di anno in anno. Di conseguenza, le navette che li trasportano sono sempre più usate e hanno quindi un gran “lavoro”, ricorrendo ad un’immagine. Quest’estate, secondo una nota diffusa dall’ente a seguito dell’ultima seduta del Comitato di gestione, sono stati 323mila 727, un 9% in più rispetto al 2018, a Tovel, in val Genova, a Vallesinella e Ritort ma anche sulle tratte Madonna di Campiglio-Campo Carlo Magno e Madonna di Campiglio-Ritort . Nello stesso tempo, però, entrano anche sempre più macchine (sono state 102mila 658, +7% in confronto allo scorso anno). Il che fa scrivere che “è necessario ora riconsiderare il concetto di limite. Per il futuro si dovrà guardare a nuove soluzioni per giungere a misure di gestione più efficienti e sostenibili”. In sintesi, par di capire, va perlomeno tarato il progetto di mobilità sostenibile, tra parcheggi e trasporto collettivo che, “in collaborazione con i Comuni e la Provincia, è attivo da 16 anni per liberare le valli dal traffico”.

La mobilità sostenibile

Un colpo al cerchio e uno alla botte, viene precisato: “La mobilità sostenibile non deve essere confusa con un banale servizio di trasporto. Si tratta piuttosto di un sistema di gestione e regolazione dei flussi per contenere il passaggio dei mezzi privati”. Il comunicato del parco fa un po’ un bilancio delle attività promosse nel corso dell’estate ormai alle spalle. Complessivamente, da giugno a settembre, le attività sono state 372 e hanno coinvolto 3030 partecipanti. «Proposte – viene sottolineato dal presidente del parco, Joseph Masè – che hanno l’obiettivo di intercettare il turista, consegnandogli un messaggio di sostenibilità. Mettendo inoltre in evidenza, non solo la bellezza dei paesaggi ma anche l’importanza di ogni elemento naturale, gli ecosistemi, le forme umane di uso del territorio, il patrimonio geologico, per sensibilizzare, quindi, alla necessità di ridurre il proprio impatto».

Kit del ricercatore

Nel corso dell’estate non sono state organizzate solo le tradizionali escursioni verso gli alpeggi o quelle tematiche nelle valli di Tovel e Genova, ma anche diverse operazioni di ricerca sul campo, simulate. In pratica, ogni partecipante è stato dotato di un kit, definito “del ricercatore”, coinvolgendolo nelle fasi di monitoraggio ambientale secondo le linee guida della ricerca scientifica “BioMiti” che da un anno e mezzo si pone l’obiettivo di studiare le varie forme di vita sulle Dolomiti di Brenta. Tra le altre iniziative, anche la mostra “Montagne Verdi” allestita a Pinzolo. Nelle 61 giornate di apertura tra maggio e agosto ha registrato 4500 visitatori. «Tutto questo insieme di proposte e attività e i numeri che ne conseguono – riflette il presidente Masè – ci fa dire che lo sforzo per tutelare il parco, per mantenere un territorio bello e pulito, è apprezzato sia dai turisti che dai residenti». PA.PI.

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