Parco, sfalcio dei prati nell’area protetta: al via le domande 

Piano incentivi. I finanziamenti in denaro «sono diretti a favorire la tutela e il recupero ambientale e quello delle attività tradizionali agronomiche e zootecniche»: 400 euro a ettaro



Strembo. Si possono presentare entro la fine di luglio agli uffici del Parco Naturale Adamello Brenta le domande per la concessione dei contributi per “sfalcio di superfici prative” all’interno dell’area protetta. In virtù del Piano incentivi, un nuovo strumento approvato dal Comitato di gestione a fine 2018, il Parco per la prima volta gradualmente erogherà negli anni dei finanziamenti in denaro “diretti a favorire la tutela ed il recupero ambientale, il recupero e la valorizzazione delle attività tradizionali agronomiche e zootecniche, di restauro dei manufatti edilizi ed altri interventi coerenti con gli obiettivi del Piano del Parco”. In sostanza, il Parco finanzierà chi, all’interno dell’area protetta, vorrà ristrutturare malghe, baite o ca’ da mont, secondo l’architettura tradizionale, installare dispositivi per il risparmio energetico, oppure sfalciare i prati, a favore di un generale vantaggio ambientale e paesaggistico.

I requisiti

Per questo primo anno, si sosterrà la pratica dello sfalcio, secondo le indicazioni deliberate dalla Giunta esecutiva il 1° luglio scorso. I soggetti privati e gli enti pubblici che intendono eseguire questo tipo di intervento devono quindi già ora chiedere al Parco l’erogazione del contributo. Le condizioni per avere i requisiti sono così stabilite: che il terreno si trovi entro i confini del Parco, che sia coltivato a prato, che i titolari (anche nel caso di più soggetti) godano di un diritto di disponibilità (diritto di proprietà, usufrutto, contratto di locazione, contratto di affitto, comodato, concessione, ecc.) e che venga eseguito almeno uno sfalcio nel corso della stagione estiva, entro il 21 settembre, con l’asporto del materiale falciato. Rimangono, invece, esclusi gli sfalci su particelle che beneficiano già di agevolazioni finanziarie comunali, provinciali, statali o comunitari.

L’incentivo che il Parco erogherà è quantificato in 400 euro ad ettaro, fino al raggiungimento della somma massima disponibile a bilancio per l’anno in corso.

Ordine cronologico

Le domande di incentivo verranno esaminate secondo l’ordine cronologico in cui saranno pervenute. Nel caso di esaurimento dei fondi, le domande escluse avranno la priorità nel corso dell’anno successivo, purché il titolare confermi l’interesse entro il 31 gennaio 2020.

La liquidazione del contributo avverrà in autunno, dopo un sopralluogo dei lavori eseguiti e una valutazione delle condizioni di ammissibilità.

I modelli per inoltrare la domanda sono disponibili sul sito del Parco. Per qualsiasi informazioni, ci si può rivolgere all’Ufficio Tecnico-Ambientale (0465.806666).















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