"Malghe della Val Rendena in mano agli speculatori": l’Unione allevatori boicotta manifestazione per protesta
Appello alla Provincia: recepire le direttive Ue antiriciclaggio
PINZOLO. L'Unione allevatori della Val Rendena annuncia, attraverso un comunicato, che non parteciperà alla tradizionale manifestazione "Giovenche di razza Rendena 2021". La decisione è stata presa per protestare alle modalità di gestione delle malghe, che, a detta dei portavoce dell'ente, sono "sempre di più nelle mani di speculatori e società fittizie".
A quanto riportano gli allevatori, negli ultimi tempi in Rendena si registra un accentramento delle malghe nelle mani di pochi soggetti, accompagnato dall'aumento dei canoni di affitto. "Le comunità di montagna come quella rendenese hanno l'obbligo morale e istituzionale di tutelare il territorio montano con le sue caratteristiche e peculiarità. Pertanto l'attività di alpeggio va considerata come un "bene collettivo"", specifica l'associazione, parlando di una situazione "gravissima e senza precedenti" e del rischio di scomparsa degli allevatori nella zona.
"Si fa appello alle possibilità normative in capo all'autonomia trentina, in quanto consci della forte diffusione della corruzione a livello nazionale e della non capacità o volontà del Parlamento italiano, a recepire le direttive europee antiriciclaggio, lacuna normativa particolarmente favorevole alle infiltrazioni mafiose nel nostro settore", scrivono gli allevatori.